È morto il commercialista Dario Cervi

CASTELFRANCO
Era uno dei più stimati commercialisti della Marca: Dario Cervi è morto nella notte tra sabato e domenica a 51 anni, all’ospedale di Castelfranco, al termine di una lunga battaglia con la malattia che lo aveva colpito lo scorso anno, contro la quale si sono rivelati vani tutti gli sforzi e tutte le terapie, anche sperimentali.
Era tra i soci della Conte & Cervi Commercialisti Associati di Castelfranco. E proprio con Mario Conte aveva iniziato la sua carriera nel 1990. «Per me e per il socio Giovanni Orso, Dario era un fratello, oltre che un amico – lo ricorda Mario Conte – Abbiamo trascorso trent’anni insieme condividendo non solo il lavoro ma anche la vita di tutti i giorni. Ci stringiamo alla sua famiglia». Cervi lascia la moglie Cinzia e i figli Giacomo, di 16 anni, e Anna, di 21. Originario di Montebelluna, dove attualmente risiedeva, professionalmente ha sempre operato a Castelfranco: «Nel suo lavoro ha sempre profuso il massimo impegno in tutte le attività professionali tutelando sempre gli interessi del committente – continua Conte – fosse esso un cliente, una massa di creditori o l’ordine dei commercialisti. Una persona preparata e competente, disponibile e generoso con i clienti».
Laureato in scienze economiche, era diventato dottore commercialista nel 1995 e revisore contabile dal 2000. Con Mario Conte nel 1996 dà vita al primo studio associato, con una filiale a Casella d’Asolo specializzata nella consulenza del lavoro. Lo studio diventa Conte&Cervi nel 2010 che vede l’arrivo nel 2012 del terzo socio Giovanni Orso. Dario Cervi era un professionista a 360 gradi nel suo settore, occupandosi anche di interventi di ristrutturazioni di gruppi societari. Importante anche la sua attività di curatore fallimentare: attualmente erano ben ventisei le procedure da lui seguite presso il tribunale trevigiano.
«Sono ben pochi i professionisti che possono vantare una mole di incarichi come la sua – dichiara Nicola Di Santo, titolare dello studio Di Santo-Favaro Professionisti d’Impresa, molto legato a Mario Conte e a Dario Cervi – e questo vuol dire che gli veniva attribuita la massima fiducia e la massima competenza. Con lui e con Mario nei primi anni Novanta avevamo anche progettato la realizzazione di un grande studio associato, lo “studione” come lo chiamavano, idea poi lasciata per gli alti costi. Con lui se ne va non solo un collega dalla grandissima generosità, ma un grande amico con cui c’era la massima confidenza. Mancherà a tantissime persone».
L’ultimo saluto si terrà nei prossimi giorni in forma strettamente riservata a Montebelluna. —
Davide Nordio
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