E' morto Da Ros, capogruppo degli alpini

 Lì dove è avvenuta la tragedia amici e colleghi di lavoro ieri mattina hanno deposto un mazzo di tulipani gialli e gerbere bianche con la sua foto e scritto «Ciao Ronny». Nel fossato adiacente alla strada in via Fratelli Rosselli a Gaiarine ci sono ancora sparsi i pezzi e i vetri volati in seguito al terribile scontro. Secondo i rilievi eseguiti dai carabinieri di Conegliano, Da Ros arrivato all'altezza di una curva a destra ha perso il controllo della vettura per l'asfalto viscido. La C2 è finita contro un'Audi A4 che proveniva dalla direzione opposta. Trasferito d'urgenza all'ospedale di Conegliano, il cuore del capogruppo degli alpini ha cessato di battere dopo poche ore. L'altro ferito Maurizio Luisotto, 31 anni di Orsago, è stato ricoverato nel reparto di chirurgia, non ha riportato gravi traumi. I residenti della strada di collegamento tra Gaiarine e Orsago segnalano la mancata manutenzione della stessa. «E' una curva pericolosa, c'erano già state altri incidenti - raccontano gli abitanti della zona - ma questa strada non è mai stata sistemata definitivamente». Evidente è l'usura dell'asfalto con crepe e buche, così come è carente la segnaletica e non ci sono guardrail che proteggono dal fossato. Ronald Da Ros si stava recando con la sua Citroen C2 alla palestra di Calderano, dove il figlio maggiore Daniel, 11 anni gioca, a pallavolo con l'Aurora team boys, ma lì non è mai arrivato. Distrutta dal dolore la moglie Marika, proprio ieri era il suo compleanno, una giornata che doveva essere di festa si è trasformata in lutto. Nella casa a Levada di Pianzano parenti e amici si sono stretti attorno alla moglie ed ai due figli, oltre a Daniel lascia anche il piccolo Manuel, tre anni appena. Era molto legato ad entrambi. Lo piangono anche la mamma Ilvana e la sorella gemella Giuly. Un fatale destino ha accumunato Ronald Da Ros a suo padre, anche lui deceduto anni fa in seguito a un incidente stradale. Il quarantunenne faceva l'autista per conto della ditta Metal arredo di San Fior, di cui è titolare è il cognato. A Pianzano e Godega l'uomo era molto conosciuto perché da sempre era socio e collaborava con il gruppo alpini di Pianzano. Per una decina d'anni era stato il segretario e dal 2006 era diventato vicecapogruppo. Da gennaio 2010 era stato designato lui alla guida delle penne nere di Pianzano, nono capogruppo nei 42 anni di storia. Sabato scorso aveva partecipato al tradizionale incontro tra gli alpini e gli studenti delle scuole medie di Godega. Il funerale verrà celebrato probabilmente lunedì pomeriggio.