È morto Bit, pioniere dell’industria

Aveva 92 anni e per un breve periodo fu anche primo cittadino
CORDIGNANO . Cordignano e il mondo imprenditoriale piangono la scomparsa del commendator Agostino Bit, fondatore dell'omonima ditta di costruzioni, molto attiva nel settore delle infrastrutture in Italia e all’estero. L'imprenditore ed ex sindaco si è spento nella sua casa nella giornata di Ferragosto. Aveva 92 anni, a fine mese ne avrebbe compiuti 93.


L'attività imprenditoriale dei Bit risale al 1850 e si fonda sulla maestria dei vecchi fabbri. Quando nel 1944 il padre Beniamino, esperto fabbro ferraio, morì, Agostino dovette rimboccarci le maniche. A dispetto dei suoi vent'anni, assunse la responsabilità della famiglia. L'azienda da realtà artigiana si sviluppò anche con l'aiuto dei suoi fratelli che intorno agli anni sessanta rientrarono dall'estero.


La Bit Spa carpenterie metalliche è ora un piccolo impero con 150 dipendenti. È specializzata in grandi opere a livello nazionale e internazionale, dando anche lavoro a un indotto di altre aziende. Opera nei settori della progettazione, costruzione e installazione di strutture metalliche. Ora al timone vi è la terza generazione dei Bit . Innamorato della sua famiglia e del suo lavoro, il commendator Agostino si è recato nella sua azienda fino allo scorso giugno, nonostante le condizioni di salute non fossero più buone.


Nella sua lunga vita ebbe anche una breve parentesi politica. Divenne sindaco del paese dal 1968 al 1970 a seguito della morte di Giuseppe Cesa. Democristiano, fu scelto per guidare Cordignano in quella delicata fase di transizione. Imprendiore stimato, è ricordato come una persona capace, lucida, pacata, razionale e sensibile. Aiutò tante persone, anche facendo beneficenza in anonimato. Lascia la moglie Teresina, i figli Beniamino e Nives, i nipoti e i fratelli. L'ultimo addio sarà dato domani alle 17 nella chiesa arcipretale di Cordignano dove questa sera alle 20.30 sarà recitato il Rosario. Eventuali offerte saranno devolute alla ristrutturazione della chiesa.


Francesca Gallo


Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso