«È come Pacciani»: ma lui la denuncia

Barista accusa il cliente di averla molestata, ma il procedimento finisce archiviato. Ora l’uomo querela per diffamazione
Di Serena Gasparoni

CROCETTA DEL MONTELLO. Va bene qualsiasi cosa, ma essere paragonati a Pacciani, il mostro di Firenze, assolutamente no. Deve aver pesato questo l’uomo che ha denunciato per diffamazione la donna che nel 2013 l’aveva denunciato a sua volta per violenza sessuale e che ora è finita davanti al giudice di pace. Una vicenda complessa che inizia circa due anni fa. Lei, 45 anni di Montebelluna all’epoca dei fatti gestiva un bar a Crocetta del Montello. L’uomo era un cliente abituale, secondo la denuncia presentata dalla donna nel 2013 un po’ molesto. Evidentemente affascinato dall’avvenente barista sarebbe stato solito, sempre in base alla denuncia, a rivolgerle apprezzamenti pesanti. Una situazione che si trascinava da tempo e che avrebbe messo fortemente a disagio la donna, che non sapeva come gestire quelle avance. Poi una mattina, una presunta “palpatina” l’avevano spinta a presentare denuncia per violenza sessuale. Il giudice però aveva archiviato il procedimento: nella denuncia depositata ai carabinieri la donna aveva riferito di «avere avuto la sensazione» che l’uomo le avesse messo le mani addosso. Ma poichè sulle sensazioni non si costruiscono processi il caso era stato archiviato. Almeno quello. Secondo l’uomo, 69 anni, la donna avrebbe detto qualche parola di troppo durante la denuncia offendendo la sua reputazione. Nel verbale di denuncia, quando il maresciallo ha chiesto alla donna, «Ha avuto la sensazione che l’uomo fosse ubriaco o avesse assunto precedentemente dell’alcol?», lei osò un paragone azzardato. Disse di non aver avuto quella sensazione. Ma di ritenere comunque che, con alcol o senza l’uomo avrebbe avuto comunque lo stesso atteggiamento. «Lo ritengo», aggiunge la donna, «un Pacciani della situazione», facendo naturalmente riferimento al mostro di Firenze. Un paragone intollerabile secondo l’uomo che, venuto a conoscenza della cosa ha deciso di sporgere a sua volta denuncia e questa volta non viene archiviata. Così, a circa due anni dall’inizio della complessa vicenda il caso torna in tribunale. Questa volta però davanti al giudice è finita la 45enne, accusata del reato di diffamazione. Il processo è iniziato ieri mattina ma è stato rinviato al 25 settembre prossimo, giorno in cui il giudice emetterà la sentenza stabilendo se dare del “Pacciani” a qualcuno rappresenta effettivamente un reato oppure no.

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