Dussin ricorre contro il maxi risarcimento

Non c’è pace per la famiglia di Giuseppe Muraro: il Comune di Castelfranco ha fatto ricorso contro la sentenza che lo condannava a risarcire 60 mila euro per aver scambiato la salma del caro estinto e averla spostata dalla propria tomba. Lo scorso marzo il giudice del tribunale di Treviso aveva stabilito il maxi risarcimento che il Comune avrebbe dovuto versare alla vedova e ai figli del defunto che, assistiti dall’avvocato Fabio Capraro, erano ricorsi in sede civile per ottenere un riconoscimento economico per i danni morali subiti dopo aver scoperto la rimozione della salma. La triste vicenda inizia nel 1969 quando Giuseppe Muraro morì. La famiglia durante una delle consuete visite al caro defunto in cimitero una mattina trovò la brutta sorpresa: i dipendenti comunali avevano rimosso la salma del caro estinto dal loculo in cui si trovava da tempo e l'avevano gettata in una fossa comune non accorgendosi che la vedova di Muraro aveva invece rinnovato per altri 20 anni la concessione della tomba nel cimitero. La famiglia quindi pretese che il Comune risolvesse il problema e così tentò di fare rimuovendo il cadavere che si riteneva di Muraro dalla fossa comune e riponendolo quindi nella tomba. Successivi accertamenti richiesti dalla famiglia confermarono però che si trattava di un'altra persona. Il Comune venne condannato a risarcire 60 mila per l’errore commesso, ma ora per ottenere il risarcimento la famiglia Muraro dovrà attendere la decisione della Corte d’Appello che dovrà pronunciarsi sulla triste vicenda. (s.g.)
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