Due delitti in Laguna nel primo libro di Clizia Fornasier

ARCADE. L’abbiamo conosciuta prima sulla passerella di Miss Italia, poi al cinema e in tivù, fino al successo culminato nel 2013 sul palcoscenico del programma di RaiUno “Tale e quale show” di Carlo...

ARCADE. L’abbiamo conosciuta prima sulla passerella di Miss Italia, poi al cinema e in tivù, fino al successo culminato nel 2013 sul palcoscenico del programma di RaiUno “Tale e quale show” di Carlo Conti. Ma Clizia Fornasier, la bellissima di Arcade classe 1986, ha imboccato anche la strada della scrittura con un romanzo di suo pugno a metà tra il giallo e il noir. Si intitola “Rajoda”, acronimo delle iniziali dei componenti della famiglia Fornasier, ed è stato pubblicato lo scorso anno, anche se la notizia è rimbalzata nel mondo del web solo di recente. «Sono Clizia, cresciuta a Treviso, investita dall’amore per la recitazione», così si presenta Clizia sul sito ilmiolibro.it, dove è possibile leggere anche le prime 25 pagine di “Rajoda”, «chiunque mi conoscesse sapeva dei miei sogni in celluloide e un giorno passione e fortuna mi hanno premiata. Sono diventata un’attrice. Non tutti però avevano letto nei miei occhi lo slancio magico verso la scrittura». Sono centocinquantasei pagine per raccontare di Rosa Tiveron, una adolescente che vive a Rajoda, isola immaginaria nella laguna veneziana. “Isola dei fiori”, ma anche “Isola dei misteri”, macchiata dai delitti di due ragazze di 15 anni, Laura Badalamenti e Milena Scattolin.

Clizia Fornasier scrittrice si destreggia tra un amore malato, un bacio proibito, un’altra fanciulla scomparsa, un segreto da disotterrare, una cappa nera, una tavola ouija (usata per le sedute spiritiche), una favola nera intrisa di motivi adolescenziali ed esistenziali. Tanti i riferimenti al suo Veneto, quelli che Clizia Fornasier inserisce nel libro ambientato alla fine degli Anni Novanta. La narrazione presenta tratti di forte genuinità e immediatezza, con continui riferimenti alla società veneta e ai suoi personaggi e tipi comuni, i vicini della porta accanto. Ed è il debutto letterario della ventottenne che su Facebook, nella classifica dei libri preferiti, ha messo tra gli altri “Lolita” di Nabokov. A tratti sembrano esserci anche dei cenni autobiografici, a partire dal titolo, e molti gli aspetti di introspezione. Chissà se la prima avventura letteraria ha fatto innamorare della scrittura la bella Clizia che, tra un ciak, una passerella e una comparsata in tivù o nelle pubblicità, potrebbe aver voglia di fare il bis, regalando ai suoi fan anche un secondo libro. (ru.b.)

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