Drusian: «Nelle mie liste ci sono tanti volti nuovi» In bilico due ex sindaci

N.b.

ODERZO

«Avremo un ricambio importante nelle nostre liste». Tutto qua, per ora. Marco Drusian, candidato sindaco delle Civiche, non scioglie il giallo attorno alla candidatura a consigliere comunale di Pietro Dalla Libera, l’ex sindaco e consigliere regionale che potrebbe essere stato escluso dalle liste di “Oderzo sicura” e “Cittadini uniti”.

Nella stessa situazione è anche Laura Damo, candidata sindaca di cinque anni fa e ora capogruppo consiliare. Anche per lei vale la stessa linea di prudenza, con Drusian che spiega di aver deciso di rivelare i nomi dei candidati in suo sostegno solo sabato prossimo, al momento della presentazione ufficiale delle candidature. «Nelle liste abbiamo molta gente nuova, giovani che arrivano dalle associazioni e dal commercio, dal centro storico e dalle frazioni. Ci saranno anche persone che costituiscono il gruppo storico delle liste, ma non farò nomi», dice Drusian senza mai nominare direttamente nessuno fra Dalla Libera e Damo. Dalla Libera è stato per quattordici anni consigliere comunale fra 1988 e 2006, assessore fra il 1988 e il 1993 e sindaco fra 2006 e 2015. Nel frattempo, quest’anno gli elettori di Colfrancui troveranno il loro seggio in un posto diverso dal solito. Non più nelle scuole elementari ma nel salone Don Bosco, al civico 37 di via Comunale. La decisione è stata presa dal Comune che, dopo una ricognizione in maggio, hanno valutato come gli spazi del salone parrocchiale fossero idonei a trasferirci i seggi elettorali 13 e 14. Il trasferimento di questi comporterà un esborso da parte del Comune di quasi 7 mila euro per acquistare tutto il materiale necessario ad allestire i seggi nella loro nuova sede, ma permetterà agli studenti di non interrompere le loro lezioni all’arrivo di ciascuna tornata elettorale.

Arriva anche una precisazione da parte di Samanta Grossi, presidente provinciale dell’Ordine degli infermieri che si candida con Tino Alescio: «Non ho denunciato nessuno, non è nei poteri dell’Ordine sospendere gli infermieri: sono stata minacciata di morte da no vax dopo che avevo invitato i colleghi a vaccinarsi. C’è l’obbligo e non possiamo essere la causa della malattia dei nostri pazienti», le sue parole. —



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