Dramma di Casier, il piccolo Tommy salverà altri bambini: i genitori hanno donato i suoi organi

CASIER. «Il nostro Tommaso darà la vita ad altri bambini». È il tentativo di consolazione di mamma Valentina e papà Gianni, ripetuto a quanti - nelle ultime ore - si sono stretti attorno a loro, al fratellino minore, di 2 anni, ai nonni Daniela e Dino e agli altri parenti.
La scelta
Poche parole, ma dette con convinzione, prima che le lacrime tornassero a scendere. I due giovani genitori del bimbo di 4 anni mancato ieri in seguito ai gravi traumi provocati dal cancello di casa cadutogli addosso mercoledì, avevano preso la decisione appena capito che forse, quella di giovedì, sarebbe stata l’ultima lotta del loro bimbo.
Le condizioni di Tommaso erano infatti talmente gravi che i medici hanno rinunciato ad un nuovo pesante intervento dopo quello - delicatissimo - al cervello effettuato durante tutta la notte tra mercoledì e giovedì. Ore difficili, tremende, al capezzale del piccolo al Ca' Foncello. Ore che lo stesso papà Gianni Tiveron, parrucchiere titolare delle studio Cut di Dosson, aveva fin da subito definito «un'agonia, in attesa che Tommy si spenga».
le ultime ore
Un'agonia durante la quale, tuttavia, la famiglia ha trovato lucidità e forza nel dare il proprio benestare all'espianto degli organi del bimbo. Tommaso, la cui attività cerebrale nelle ultime 24 ore è andata via via spegnendosi, è stato tenuto in vita fino a ieri mattina dai macchinari. Quindi, tramite l'elettroencefalogramma, la definitiva constatazione del decesso e successivamente la riunione dell'equipe scientifica, a fronte del benestare dei genitori, per valutare quali organi donare e successivamente l'avvio delle operazioni.«Tommaso era il nostro primogenito, un bimbo vivace ed allegro: il suo nome l'avevamo scelto proprio così, in allegria, chiacchierando. Piaceva ad entrambi noi genitori» ha aggiunto papà Gianni, «Mentre abbiamo dato il consenso all'espianto degli organi per aiutare almeno altri bambini, in modo possano essere più fortunati del nostro Tommaso, proviamo a trovare la forza di andare avanti nel nostro secondogenito. Solo il suo sorriso può aiutarci a farcela».
l’addio
La comunità di Dosson attende di potersi stringere ancora di più attorno alla famiglia Tiveron, conosciutissima per l'attività del padre Gianni precedentemente in mano alla nonna di Tommaso, Daniela. L'autorità giudiziaria, tuttavia, deve ancora dare il proprio nulla osta alla celebrazione dei funerali, che - comunque - saranno celebrati la prossima settimana a Dosson. Non è escluso che in ragione delle disposizioni anticovid, una volta stabilita la data si valuti la possibilità di celebrare la funzione all'aperto, per permettere a più persone di prendervi parte. Rispetto all'incidente, invece, papà Gianni - fin da subito - si è limitato a ricostruire quegli attimi di mercoledì sera ed il perchè dell'incidente. «Era abituato a chiudere le porte, probabilmente ha sfiorato l'anta del cancello aperta nel tentativo di chiuderla e questa ha ceduto immediatamente, perché mancavano i fermi». —
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