Dopo la Sala del Capitolo al via il restauro degli affreschi staccati

Si tratta di dieci opere  provenienti dai musei civici di Treviso  E ieri è stato presentato  l’intervento di San Nicolò
tome agenzia fotofilm treviso sala del capitolo seminario
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I dipinti del ciclo dei quaranta Domenicani illustri di Tomaso da Modena già brillano dopo la delicata ripulitura e ora attendono solo il completamento del restauro stimato entro giugno.

E mentre la Sala del Capitolo di San Nicolò si prepara ad essere consegnata prima dell’estate alla città in tutta sua originaria bellezza, altri dieci affreschi del tardo medioevo e di inizio 500, staccati, provenienti dai musei civici di Treviso sono già in viaggio o hanno già raggiunto la loro destinazione per ricevere il medesimo trattamento. Trasferiti presso i laboratori di Roma o di Matera dell’Istituto superiore per la Conservazione e il restauro, verranno affidati alle mani sapienti degli allievi durante le attività di studio e tirocinio didattico. La Scuola di alta formazione e studio dell’Iscr a Treviso con l’arte fa il bis. Prima con la continuazione del cantiere didattico della Sala capitolare dell’ex convento domenicano di San Nicolò dove dallo scorso 10 settembre hanno lavorato 10 allievi in arrivo dalle sedi di Roma e Matera per svolgere un mese di tirocinio sul campo. Mettendo mano alla ripulitura dei dipinti della parete Nord ed Est del celebre ciclo dei Domenicani del 1352 e alla Grande Crocifissione duecentesca. La durata dei lavori, hanno spiegato i responsabili, si giustifica con l’importanza e la complessità del ciclo decorativo, articolato in affreschi a parete su due strati sovrapposti, affreschi staccati e riportati su pannelli, tavolette lignee dipinte, ma anche con l’attività di studio e diagnostica che è stata dispiegata, e che ha consentito di operare con sicurezza rimuovendo elementi di degrado dovuti non solo al trascorrere del tempo ma anche a interventi di restauro pregressi realizzati con materiali ormai non più compatibili.

E ora con il via dato pure al restauro di dieci affreschi, staccati, di casa nelle sedi dei musei civici di Santa Caterina e Ca’ da Robegan. Spediti imballati a dovere nei laboratori dell’istituto grazie a un accodo siglato tra Iscr e Comune di Treviso con l’avallo della Soprindendenza.

Il cantiere per far risplendere i gioielli della Treviso Urbs picta dunque continua. Facendo risparmiare alla città di Treviso almeno 60 mila euro, più le spese di spedizione, perché il recupero di opere d’arte diventa parte integrante di un cantiere didattico. Dal museo di Santa Caterina provengono alcuni dei preziosi stacchi con le cosiddette Storie cristologiche dipinti alla metà del ‘300 sempre da Tomaso da Modena per la chiesa di Santa Margherita, l’antico insediamento degli Eremitani.

Si tratta del ciclo di affreschi che alla fine dell’800 l’abate Luigi Bailo di fronte alla paventata demolizione della chiesa fece staccare a Girolamo Botter e ad Antonio Carlini, insieme alle più note Storie di Sant’Orsola, tesoro del museo Santa Caterina. Da Ca’ Robegan proviene invece lo stacco dell’affresco di una figura allegorica, la Verità nuda, attribuita al pittore veneziano Francesco Capriolo, staccata dalla facciata affrescata del palazzo.



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