Dopo 40 anni scopre il vero padre. Ma l’uomo si oppone al test del dna

TREVISO. Quarant’anni di bugie, tradimenti, sofferenze. Due famiglie trevigiane che si vedono improvvisamente esplodere in casa le conseguenze di una vita di bugie. E ora c’è la disperata battaglia giudiziaria di una donna che vuole essere riconosciuta da quello che crede essere il suo vero padre, uno degli imprenditori più noti della Marca. È lo sfondo di una storia che vede protagonista una quarantenne che, dopo aver scoperto che l’uomo che l’aveva cresciuta non era il suo genitore naturale, ora sta affrontando una battaglia per vedersi riconosciuta come figlia dall’uomo che, quarant’anni prima, aveva avuto una relazione con la madre. Il caso è ora nelle mani del giudice Daniela Ronzani che dovrà valutare le diverse testimonianze rese su quanto avvenne a cavallo tra il 1973 e il 1974 e il fatto che il presunto padre si è rifiutato di sottoporsi all’esame del dna..
La scoperta
La protagonista di questa incredibile vicenda è una signora di quarant’anni di professione insegnante, sposata e mamma di due figli. Il mondo le crolla addosso circa dieci anni fa quando la madre decide di dirle finalmente la verità sul suo concepimento e sulle sue reali origini. E dalle nebbie del passato riemergono le infedeltà che avranno un ruolo decisivo nella successiva costruzione del castello di menzogne all’interno del quale la quarantenne ha vissuto per tutta la vita. La madre le racconta quindi che il rapporto con il marito era entrato in una grave crisi poco prima della sua nascita nel 1974. Ed è allora che la donna aveva iniziato a frequentare un giovane imprenditore, all’epoca rampollo di una delle più note famiglie trevigiane, con il quale aveva avuto una breve relazione all’inizio degli anni Sessanta. Tra i due, entrambi in crisi sentimentale, scoppia la scintilla durante un’uscita con amici comuni all’ippodromo Sant’Artemio. La relazione tra i due prosegue anche dopo la nascita della bambina, tanto che alcuni testimoni hanno descritto le vacanze trascorse a Lignano con l’uomo che più volte si intrattiene a giocare con la neonata e le diverse telefonate fatte dal giovane imprenditore per avere informazione sullo stato di salute della piccola.
Il Dna
Ma nella Treviso dei primi anni Settanta sarebbe stato uno scandalo se si fosse saputo che la donna aveva dato alla luce la figlia dell’amante e non del marito. Per questo quindi la coppia, per salvare le apparenze, decise di far finta di nulla e che quella bambina sarebbe stata a tutti gli effetti la loro figlia. E così le cose sono proseguite fino al 2010 quando la madre confessa la verità alla figlia incredula. E quello che fino ad allora aveva creduto essere suo padre non si oppone alla richiesta della figlia di sottoporsi al test del dna per fugare ogni dubbio. L’esame viene condotto presso l’università di Padova e dà risultato negativo: l’uomo che l’aveva cresciuta non era il suo genitore biologico. Fatto poi certificato da una sentenza del tribunale nel 2015 che ha accolto la richiesta di disconoscimento proposta dalla quarantenne nei confronti dell’uomo che aveva sempre ritenuto il suo genitore.
Il vero padre
Ed è così che la donna, dopo aver saputo l’identità di quello che dovrebbe essere il suo vero padre, cerca di avere con lui un contatto. Ma questi, che nel frattempo si è sposato e ha avuto diversi figli, dopo un’iniziale disponibilità decide di opporre un netto rifiuto alla possibilità di riconoscerla. E da qui ha inizio la causa legale per la richiesta di dichiarazione giudiziale di paternità che tra qualche settimana dovrebbe arrivare alle battute finali. Nel corso di questi mesi sono state raccolte diverse testimonianze che avrebbero confermato la relazione extraconiugale tra i due negli anni Settanta. Ma a pesare potrebbe essere soprattutto il fatto che l’imprenditore, oggi a capo di una delle più importanti realtà della Marca, ha sempre opposto un secco rifiuto alla possibilità di sottoporsi al test del dna. Tra qualche giorno il giudice deciderà e dopo oltre quarant’anni la donna avrà forse la possibilità di sapere chi è il suo vero padre dopo aver scoperto di aver vissuto una vita di menzogne. —
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