Doping al cavallo per la gara: assolti
Erano finiti alla sbarra per aver dopato il loro cavallo in una gara di trotto all'Ippodromo di Sant'Artemio: Massimo Lorenzi e Raffaello Ruffato, rispettivamente il proprietario e l'allenatore di «Espress ride» sono stati assolti per non aver commesso il fatto. La vicenda risale a maggio 2009: Massimo Lorenzi e Raffaello Ruffato erano accusati di maltrattamenti di animali per aver dopato il loro cavallo, «Espress ride» appunto, e di frode sportiva per aver alterato il risultato della gara di trotto che si svolgeva quel giorno somministrando all'animale sostanze dopanti proibite. In base a quanto ricostruito dalla Procura Lorenzi e Ruffato avrebbero somministrato del dimetilsulfossido, un composto organico, alla bestia per migliorare le sue prestazioni. Il procedimento penale aveva avuto inizio dopo che vennero effettuate le analisi antidoping sui liquidi biologici del cavallo: i veterinari dell'ippodromo rilevarono allora che al cavallo era stato somministrato il Dmso, una sostanza che viene utilizzata come antinfiammatorio per le ferite alle zampe, un composto che oggi ha largamente sostituito la cocaina come agente dopante per aumentare le prestazioni dei cavalli. (s.g.).
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