Doimo, nuova fabbrica da 30 milioni
Investimento a Moriago: il cuore di una galassia di 37 imprese e 1700 dipendenti

Un gruppo che spazia dai salotti alle cucine, dai materassi ai mobili per l'ufficio. Costruito attraverso una serie di acquisizioni orizzontali nelle quali spesso è stato coinvolto direttamente nell'azionariato il management dell'impresa incorporata. Questo è «l'impero Doimo», che oggi conta 37 imprese, millesettecento dipendenti (tremila con l'indotto) e un volume di ricavi pari a 350 milioni di euro. Ma che non appare nelle classifiche per questa filosofia di frammentazione che probabilmente ne è uno dei punti di forza. Un modello di capitalismo trevigiano che finora non ha avuto bisogno del mercato del credito. Cityline ha svelato ieri mattina il suo nuovo stabilimento da trentamila metri quadrati (e 30 milioni di euro di investimento) a Mosnigo di Moriago. Nel paese dove tutto cominciò, nel 1948, quando il quindicenne Giuseppe Doimo fondò il suo piccolo laboratorio artigianale. Subito dopo, entrarono in società i fratelli Ettore e Fernando, mentre Silvio successivamente prese una strada indipendente. Adesso il Gruppo Doimo, visitato ieri mattina dal ministro del lavoro Maurizio Sacconi, guarda ai mercati esteri con maggiore attenzione: est europeo, balcani, Brasile, e medioriente, dove vanno matti per il lusso «made in Italy». A guidare il gruppo di aziende, che volutamente non confluiscono in un'unica holding ma sono separate, i figli dei fondatori Giuseppe ed Ettore e il fratello più giovane, Fernardo. Otto cugini che si sono scientificamente spartiti i compiti aziendali, senza apparenti traumi: Enza, Edy, Eros ed Elis (figli di Ettore) e Laura, Olieve, Ivonis e Doris (figli di Giuseppe). «E' una grande responsabilità sociale, cui pensare ogni giorno - ammette Ivonis Doimo - ma mio padre dice sempre che un'azienda si sviluppa bene soltanto se tutto migliora armonicamente insieme, sia le strutture operative che gli uomini, a ogni livello mansionale». Il balzo del gruppo - che complessivamente oggi realizza ricavi per 350 milioni di euro - negli anni Novanta: entrano nuovi soci come Emilio Guizzo, Gino Rech, Francesco Pizzol, Walter Giacometti, Paolo Tormena. Viene realizzato il progetto Doimo Cityline, azienda che produce camerette per bambino, il gruppo entra nel settore ufficio con Colmas, Della Valentina Office e il gruppo Frezza (con Emmegi, Casamania ed Eurosteel). Dal 1993 il gruppo di Moriago entra anche nelle cucine, acquisendo nel 1996 la Arrital di Fontanafredda. E nel 1997, con Birex entra anche nel bagno. Con Doimo sofas, che ha sede a Matera, il gruppo industriale trevigiano diventa uno dei dieci gruppi industriali dell'arredamento.
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