Docg, la mostra non si ferma si appella all’unità del Prosecco

A gonfie vele la rassegna dedicata alle bollicine delle Rive di Valdobbiadene  Stival: «Valorizzare i territori e coltivazioni particolari, ma senza divisioni»
Allegranzi Col San MArtino Mostra Prosecco Volontari della Proloco
Allegranzi Col San MArtino Mostra Prosecco Volontari della Proloco

COL SAN MARTINO

Si chiama “Mostra del Valedobbiadene Docg” di Col San Martino. È la più storica, ha 54 anni. Vuoi vedere che è la vetrina della secessione, la rassegna dei produttori valdobbiadenesi che non si vogliono genericamente identificare nel Prosecco seppur superiore? «Nooooo» assicura il presidente della Pro Loco, Luciano Stival, con un modo di sdegno, «noi ci identifichiamo da sempre con le Rive, la viticoltura eroica. Ma siamo orgogliosi di appartenere al mondo del Prosecco e rivendichiamo questo nome. Lo portiamo nel cuore».

Insomma, prosecco ora e sempre. Peccato, soltanto, che la prima mostra, la più storica, non possa battere quest’anno il record delle presenze, oltre 50 mila. Tutta colpa del covid. «È tradizione gustare il calice delle bollicine in piedi. Invece» spiega Stival, «il protocollo della sicurezza impone che tutti stiano seduti, a distanza. E i nostri posti sono solo 380».

Neppure una cattedrale ne può disporre tanti. Ma la Mostra di Col San Martino, la cattedrale appunto del prosecco, ambirebbe ad accontentare i palati di molti più appassionati. Perfino gli stranieri che accorrono per conoscere le colline Unesco, la loro composizione a ciglioni, la biodiversità che si trova tra un filare e l’altro e tra un vigneto ed il bosco vicino.

Ieri, ad esempio, si è fermato un gruppo consistente di cicloturisti tedeschi, che si muovevano con tanto di mappa, quindi ignari del mondo che visitavano. Si sono detti entusiasti quando hanno scoperto la Mostra, si sono fermati a pranzare e gli assaggi si sono moltiplicati. Hanno trovato interessante il prezzo a bottiglia, 12 euro. Ne hanno acquistate alcune, fino a riempire i loro borsoni. «Ma l’altra sera» racconta il presidente «ci siamo sorpresi di fronte ad un appassionato che ha acquistato 18 bottiglie, di cantine ed etichette diverse, entusiasta del sapore, dei profumi degli assaggi che aveva avuto modo di apprezzare». Ben 70 sono le cantine che partecipano all’evento, addirittura 178 le etichette. «Ci siamo accordati, senza difficoltà» racconta ancora Stival sul prezzo medio, per tutti a 12 euro a bottiglia. In cantina il prezzo sarà probabilmente superiore (o inferiore, in alcuni casi), ma la Pro Loco non fa distinzione». Stival non ha dubbi sul fatto che il Valdobbiadene coltivato sulle Rive, con sforzo tante volte eroico del produttore, debba essere riconosciuto di qualità superiore al doc di pianura, «perché in effetti lo è» e, quindi, possa contare su una remunerazione maggiore. Il prosecco, per Stival, deve conservare la sua identità, a cominciare dal nome.

La rassegna rimarrà aperta fino al 9 agosto nelle serate di mercoledì, giovedì e venerdì dalle 19. 30 alle 24, sabato 25 con fascia oraria unica dalle 19. 30 alle 24, i sabati successivi dalle 16 alle 19 la prima fascia oraria e dalle 19. 30 alle 24 la seconda fascia oraria, la domenica dalle 11. 30 alle 15 la prima fascia oraria e dalle 15. 30 alle 19 la seconda fascia oraria e dalle 19. 30 alle 24 la terza fascia oraria. —



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