Diva Polegato, dall’Africa ai vini

TREVISO. Il nome (e anche il cognome, a dire il vero) è piuttosto impegnativo, ma finora non ha sbagliato una mossa. Con Diva Moretti Polegato, 22 anni, figlia di Giancarlo e nipote di Mario (patron della Geox), Villa Sandi è entrata ufficialmente nella terza generazione di conduzione familiare, assicurandosi un futuro con radici ben ancorate alla Marca. Da gennaio di quest’anno Diva ha iniziato a “mettere il naso” nell’affare di famiglia, e che affare: Villa Sandi fattura 88,7 milioni di euro (dato 2016) e vende i propri vini in 92 Paesi nel mondo, con appezzamenti di Prosecco per oltre 160 ettari. Da gennaio i mercati Usa e Gran Bretagna sono “suoi”: da Londra, la città in cui ha studiato (si è laureata in Scienze Politiche) e vive, lavora come brand ambassador per l’azienda di famiglia.
Oggi, in occasione di Cantine Aperte, sarà protagonista della sua prima uscita “ufficiale” in un evento che, a dire il vero, con gli affari ha nulla a che vedere. Perché Diva, prima di assumere le redini di Villa Sandi, è stata volontaria in Etiopia, ha lasciato un pezzetto di cuore in Africa e fondato una onlus, “Strawberry Fields” (come l’orfanotrofio della canzone dei Beatles), che raccoglie fondi a favore di alcune ragazze etiopi. Il progetto si chiama “Un futuro per Martha”, dal nome di una delle ragazzine che Diva ha conosciuto in Africa, e consiste nella vendita di 47 bottiglie (tante quante le giovanissimi ospiti dell’orfanotrofio alla periferia di Addis Abeba che la onlus vuole aiutare) in edizione speciale.

«Ogni bottiglia porta il nome della bambina a cui andrà il ricavato della vendita», spiega Diva, «gli enoamanti più sensibili potranno sostenere concretamente l’educazione di una bambina pagando la retta annuale della scuola certificata che frequenta. Sono stata in Etiopia per la prima volta nel 2011: la scuola che frequentavo, il Filippin di Paderno del Grappa, organizzava periodi di volontariato in Africa. Sono partita e per un mese ho insegnato inglese. Poi ho conosciuto l’orfanotrofio, e quelle bambine mi sono rimaste nel cuore. Io e due compagne di viaggio, Maria Vittoria Marchiorello e Francesca Piccini, abbiamo deciso di aiutare le ragazzine anche dopo la prima esperienza, così abbiamo fondato una onlus, Strawberry Fields. Un risultato lo abbiamo già ottenuto: una cucina “vera” per le alunne, che fino a prima erano costrette a cuocere il cibo all’aria aperta, all’esterno della scuola».
Da quel primo viaggio del 2011 a oggi, Diva è tornata in Etiopia otto volte. Se il cuore è in Africa, la mente è (necessariamente) ben piantata nella fredda Londra. «Ho iniziato a lavorare come brand ambassador per Villa Sandi quest’anno, mi occupo soprattutto del mercato inglese e americano, entrambi strategici per noi», racconta Diva mentre è in aeroporto, nel (poco) tempo a disposizione tra un viaggio e l’altro, «sono entrata in azienda subito dopo gli studi, è un percorso che ho sempre desiderato intraprendere e quando ne ho avuto la possibilità non mi sono tirata indietro. In futuro mi piacerebbe curare l’export, sempre per i mercati in lingua inglese, i più competitivi e importanti». Insomma, la terza generazione di Villa Sandi ha già le spalle larghe. E c’è anche Leonardo, il fratello di Diva. Più piccolo, studia Economia a Ca’ Foscari. «Anche lui vuole entrare in azienda», spiega Diva, che oggi sarà a Villa Sandi e penserà soprattutto a Martha.
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