Disastro Ztl del Lungosile, Treviso nel caos
Dopo le code e gli incolonnamenti di mercoledì 10, il secondo giorno del provvedimento paralizza la città

E’ stata fatta per «tutelare il movimento delle corriere da e per l’autostazione, e per tutelare i tanti ragazzi che vi si dirigono a fine scuola», certo. Ma come non immaginare che chiudere Lungosile Mattei, duecento metri di strada cruciali per la circolazione, sarebbe equivalso a convogliare su Ponte San Martino tutto il traffico diretto in città dal Put, dal Terraglio e da Riviera Garibaldi (alias università e Madona Granda) impedendo ogni altra via di uscita?
Se lo si è immaginato, non se ne è capita la portata. Dopo le code causate mercoledì 10 dall’avvio del provvedimento, oggi con il sole si è capito che la pioggia chiamata in gioco ieri come causa, era semmai minima aggravante.

Il traffico nel caos in città
Inutili otto vigili in azione per gestire il traffico. La chiusura di Lungosile Mattei dalle 12.30 alle 14 ha avuto l’effetto domino ha bloccato via Roma, e da via Roma il Put fino oltre l’Inps, il cavalcavia del Terraglio e pure Riviera Santa Margherita fino a Riviera Garibaldi. Impossibile uscirne. Gli stesi vigili pur cercando di far defluire il traffico ad un certo punto si sono resi conto di essere inermi davanti alla coda: dove mandare auto e bus? Non c’era alcuna soluzione.
A finire nella rete, dal mattino, ma soprattutto con la Ztl del Lungosile, proprio i bus. Se gli autisti hanno fatto ormai il callo agli incolonnamenti del mattino, ieri si sono trovati ad affrontare un ingorgo nuovo e imprevisto. Le corsie preferenziali fatte in via Roma? Il caos causato dalla Ztl le ha rese inutili. Code ovunque, compreso il centro storico dove il blocco del Put ha fatto da tappo bloccando Largo De Gasperi, viale Cadorna, via D’annunzio e da lì lo stesso Ponte SAn Martino che doveva essere l’unico sfogo al traffico. Il cane che si morde la coda.

Ztl avviata a Treviso nel momento peggiore
Da notarsi: I cartelli per la Ztl di via Lungosile sono stati posizionati in aprile dopo il via libera dell’amministrazione che si è ben guadata dal decretare contestualmente l’avvio delle limitazioni. Sono stati coperti e si è scelto di scoprirli una settimana fa, attivando il divieto da mercoledì. Nel momento peggiore. Le reazioni dei trevigiani? Furenti è dire poco. Studenti in ritardo nei bus e addio coincidenze, famiglie bloccate in coda per un’ora, strade come serpentoni di auto.

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