Diffamò il sindaco la condanna è definitiva ora Marcon deve pagare

Giavera del Montello. Costano care, a Giorgio Marcon, le pesantissime accuse (parlò addirittura di «associazione a delinquere») rivolte a suo tempo all’amministrazione comunale di Giavera guidata dall’allora sindaco Fausto Gottardo: fu diffamazione, anche la Cassazione lo conferma rigettando il ricorso dopo i primi gradi di giudizio. Marcon ora, oltre al risarcimento danni a Gottardo (circa 600 euro) dovrà pagare pure le spese legali di questa battaglia giudiziaria (quattromila euro).

Una vicenda che si trascina da anni, vecchia come la polemica tra lo stesso Marcon e l’amministrazione di Giavera – prima con Gottardo, poi anche con Maurizio Cavallin – per i rumori della pista di motocross sul Montello, vicina proprio alla casa di Marcon. Attaccando l’operato dell’ex sindaco Gottardo, Marcon aveva usato parole di fuoco, finite anche in una lettera protocollata al Comune. Da lì la denuncia per diffamazione presentata proprio da Gottardo: prima il giudice di pace (novembre 2017), poi il tribunale di Treviso avevano riconosciuto la colpevolezza di Marcon per quegli attacchi scomposti. Ma Marcon, artigiano, paladino delle battaglie contro autovelox ed etilometri, che nel proprio profilo Linkedin si definisce “Superiore, Inventore, Ricercatore, Esperto di Sicurezza”, non si era arreso, anzi: difeso dall’avvocato Fabio Capraro, ha portato la faccenda fino alla Cassazione. Anche la Suprema corte, però, gli ha dato torto: «Le espressioni utilizzate nella lettera e indirizzate al sindaco Gottardo – scrivono i giudici della quinta sezione penale – il quale sarebbe stato l’artefice, anche per il tramite di persone da lui istigate, di “molestie, persecuzioni, prevaricazioni e di ogni altra forma di vessazione”, di “minacce rivolte” al redattore della lettera e ai suoi familiari, di “reati” tanto gravi e continuati da consentire di ipotizzare “un’associazione per delinquere”, si risolvono – scrivono i giudici – oltre ogni evidenza, in un gratuito attacco alla sfera personale del destinatario, violando il limite del diritto di critica». Condanna per diffamazione che ora è definitiva, dunque: Marcon dovrà pagare. —

Fabio Poloni



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