Di corsa completamente nuda fermata dalla Protezione civile

MONTEBELLUNA
Correva completamente nuda lungo la strada che attraversa il centro cittadino. L’ha bloccata il responsabile della Protezione civile, Antonio Netto, all’altezza del semaforo di piazza Verdi a Posmon. Ma prima che lui la vedesse, fermasse il furgone e la bloccasse, in tanti l’avevano vista correre senza niente addosso e anziché telefonare al 112 o al 118, avevano scattato foto e girato video, diventati in breve tempo “virali”. Durissima la reazione del sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, per questa dimostrazione di voyerismo.
La corsa in centro
Erano le 9.30 di ieri, la donna, attorno ai 30 anni, probabilmente di origine sudamericana, residente a Montebelluna, è ora ricoverata in psichiatria. Appena l’ha fermata, Antonio Netto ha subito allertato carabinieri e Suem e in brevissimo tempo sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza e la giovane è stata portata all’ospedale San Valentino, a pochi metri di distanza. Ma anche mentre era bloccata contro il furgone e il responsabile della Protezione civile telefonava al 112 e cercava di nascondere il corpo nudo della donna c’è stato chi ha continuato a fotografare: un uomo e una donna di una certa età che ridevano, ha raccontato una passante. E quelle foto hanno dato modo a più di qualcuno di criticare il fatto che il responsabile della Protezione civile fosse senza mascherina e guanti senza tener conto che stava andando in municipio quando è saltato giù di corsa dal furgone per fermare quella donna.
Sindaco furente
A quanto pare si è trattato di un episodio legato ad un momentaneo stato confusionale. «La notizia del giorno non è affatto quella che una giovane donna abbia fatto una corsa nuda in una via della città, bensì che dei cittadini invece di soccorrerla o di chiamare il pronto soccorso o la Protezione civile abbiano ritenuto divertente filmarla e fotografarla per postare immediatamente le immagini e i filmati su Facebook e Whatsapp con una totale mancanza di rispetto non solo per la ragazza ma anche per la propria dignità di persone – commenta durissimo il sindaco Marzio Favero – Probabilmente la giovane donna avrà accumulato stress su stress ma non sta a noi cercare di ricostruire le cause del suo comportamento, però è una vergogna che di fronte al dramma di una donna, molti cittadini e cittadine abbiano ceduto alla pruderie e al voyeurismo». Il sindaco sottolinea anche il comportamento di quell’automobilista che l’ha seguita in macchina filmandola: «Nemmeno si è reso conto che si stava autodenunciando per guida con utilizzo improprio dello smartphone».—
Enzo Favero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso