Dente rotto nel labbro, cucito dentro la ferita al pronto soccorso di Montebelluna

POSSAGNO. Perde un dente durante una partita a calcio, glielo ritrovano dentro al labbro ventiquattro giorni dopo che la ferita era stata suturata al Pronto soccorso di Montebelluna, dove nessuno se ne era accorto. Protagonista della vicenda Manuel Camazzola, geometra 41enne di Possagno che ora medita di ricorrere alle vie legali per quello che ritiene un caso di malasanità.
Anche perché ha dovuto spendere di tasca sua quasi duemila euro per rifarsi il dente che credeva di aver perduto per sempre, mentre se i sanitari si fossero accorti subito che era rimasto dentro alla ferita, sarebbe stato recuperato e innestato nuovamente, con una operazione sicuramente meno costosa e più rapida.
«Era il 26 giugno quando, giocando con dei bambini a una festa, sono scivolato e finito pesantemente con la faccia a terra sull’asfalto», racconta, «oltre alla perdita dell’incisivo superiore sinistro avevo il volto tumefatto, ma anche una perdita di sangue dall’orecchio. Sono andato subito al pronto soccorso di Montebelluna: ma nonostante le mie condizioni sono stato classificato come un codice bianco: evidentemente non sembravo un caso di media gravità».
Camazzola attende il suo turno: quindi tutto si risolve con la suturazione della ferita. Ma a questo punto deve anche rimediare all’inestetica finestrella che ha in bocca, ricorrendo al suo dentista che, per prima cosa, gli chiede se ha recuperato il dente perduto: «Nell’immediatezza dell’incidente ho subito guardato se il dente fosse a terra perché sapevo che si sarebbe potuto reinnestare. Non trovandolo, credevo di averlo ingoiato. Comunque al pronto soccorso si sono limitati a suturare la ferita, dopo aver accertato che non ci fosse una lesione interna per il sangue all’orecchio».
Insomma niente raggi alla bocca per verificare eventuali fratture nell’arcata dentale o presenza nella ferita di corpi estranei. Di fatto viene dimesso con un antidolorifico e con l’indicazione di usare un collutorio.
Ma da quel momento Camazzola comincia a lamentare dolori sempre più forti al labbro, che diventa sempre più gonfio tanto da non riuscire a mangiare regolarmente. E, visto che la guarigione tardava, ad un certo punto ha deciso di rivolgersi nuovamente al medico di famiglia, che gli ordina una visita specialistica in Otorinolaringoiatria per capire il motivo di questi dolori.
Il responso è arrivato ieri mattina: un ascesso in stato avanzato, causato dal dente rimasto all’interno della ferita per quasi un mese e che è affiorato durante la visita.
«Si tratta di “frammento” di quasi un centimetro, praticamente il dente intero. Mi chiedo come sia possibile che i sanitari che mi hanno medicato al Pronto soccorso non se ne siano accorti. A questo punto che cosa devo fare? Togliere il dente posticcio per farmi reinnestare quello vero? Se non si accorgono di un dente di un centimetro nel labbro e lo cuciono dentro, vorrei capire che attenzione hanno prestato al mio caso. Chiaramente non ho intenzione di fermarmi qui».
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