Delitto Vaj, il pm chiede l’ergastolo per Armellin e 14 anni di reclusione per Cormaci

Vittorio Veneto, le due donne accusate di avere ucciso l’uomo: la prima voleva mettere le mani sulle sue polizze assicurative, aiutata dalla seconda. L’uomo è morto soffocato con un cuscino

VITTORIO VENETO. Ergastolo per Armellin e 14 anni di galera per Cormaci. Sono le condanne chieste dal pubblico ministero Davide Romanelli, questo pomeriggio, per il delitto di Paolo Vaj, al termine di una requisitoria durata oltre sei ore.

La prima, quella più grave, per Patrizia Armellin, definita dal pubblico ministero la personalità dominante, che era solita avere una certa influenza con le persone che le diventavano amiche o avevano relazioni sentimentali con lei. La seconda per Angelica Cormaci, la giovane siciliana dall’infanzia triste che fu abbandonata dalla madre quando era ancora piccola e dal padre che si risposò a seconde nozze.

Le due donne sono accusate dalla procura di essere le assassine di Paolo Vaj, di averlo ucciso, nella notte tra il 18 e il 19 luglio, nella casa di via Cal dei Romani a borgo Olarigo, sulle colline di Vittorio Veneto.

Il movente? La volontà di Armellin di mettere le mani sulle tre polizze assicurative di importo cospicuo in cui Vaj l’aveva indicata come beneficiaria. Il pm ha ripercorso in requisitoria tutti gli aspetti del delitto: dalla scena del crimine ai messaggi tra le due donne, fino all’esito dell’autopsia che stabilì come la morte di Vaj non fu dovuta tanto alle lesioni fatte con un pezzo di legno usato come ferma-imposta quanto piuttosto da uno schiacciamento toracico procuratogli mentre le due donne cercavano di soffocarlo con un cuscino.


Prossima udienza l’11 febbraio con le arringhe delle legali delle due imputate.

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