Decapitato un capriolo a Segusino, «Potrebbe essere stato un cacciatore di trofei»

SEGUSINO. Sarà probabilmente diventata un "discutibile" trofeo da appendere a qualche parete, la testa asportata dalla carcassa del capriolo rinvenuta martedì 6 ottobre, lungo Viale Italia, a Segusino.

A segnalare il macabro ritrovamento, condiviso poi sulle pagine social, è stato Gianantonio Coppe, residente nel Vicentino ma proprietario di un terreno proprio nei paraggi del luogo in cui sono stati trovati i resti del capriolo.

«A mio avviso - racconta Coppe - l'animale è stato abbattuto con un'arma da fuoco, perché sulla spalla sinistra ci sono i segni di quello che pare essere un colpo di carabina».

Così fosse stato, verrebbe a cadere l'ipotesi iniziale che la bestia morta, investita da un'auto, sia stata spostata nel bosco che costeggia Viale Italia in un secondo momento. Immagini cruente che hanno indignato l'opinione pubblica riportando nell'occhio del ciclone la caccia e i suoi interpreti.

Esclusa fin da subito l’ipotesi che la decapitazione possa essere opera di un branco di lupi o di altri animali. Potrebbe tuttavia non trattarsi dell’opera di cacciatori, che normalmente non usano delle carabine per cacciare, ma del blitz di qualche collezionista di trofei, che spesso agisce su commissione ottenendo del denaro in cambio della sua “prestazione”. —

 

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