De Bortoli: la Loggia non si tocca, è un simbolo della città

MONTEBELLUNA. Vendere la Loggia dei Grani per ristrutturare villa Pisani. Da Lucio De Bortoli, di Montebelluna Nuova, arriva un no deciso: la Loggia è il simbolo della città e non si vende. E chiede anche dove siano finiti coloro che protestavano a suo tempo per l'intenzione di vendere un campo in via Sansovino. «Val la pena di ricordare che anche in passato qualcuno mise a punto malsane operazioni riguardanti il palazzo del municipio da mettere in vendita o da ricostruire, ma non finì bene. E allora ricorderò, sino alla noia, che la Loggia è da sempre simbolo e icona non solo di Montebelluna perché rappresenta un segno edilizio peculiare della storia civile e urbanistica di questo Paese», polemizza Lucio De Bortoli, «La nostra loggia dimostra chiaramente il richiamo alla loggia dei mercanti, val a dire al senso profondo della nostra storia cittadina, vale a dire il marchio storico che distingue Montebelluna e il suo mercato». Il consigliere fa notare che la Loggia dei Grani è stata costruita con denaro pubblico nel 1870-72. «Sento dire che con la vendita si intende restaurare Villa Correr Pisani», continua, «Per restaurare villa Pisani servono almeno 8 milioni di euro. Sono curioso di sapere chi sborserà 8 milioni di euro per la Loggia dei Grani. Ma al di là della stretta contabilità, quel che non si vede è la motivazione: per quale ragione villa Pisani dovrebbe essere preferita e la loggia sacrificata?». E poi la stoccata a chi protestava per la messa in vendita, in passato, dell'area Sansovino: «La possibile alienazione di un campo in via Sansovino, negli anni scorsi, ha prodotto petizioni, lettere ai giornali, lettere aperte, interrogazioni, proteste e quant’altro», dice De Bortoli, «Ora, per la vecchia biblioteca e la Loggia dei Grani, a diverso titolo prodotto e simbolo della storia dei nostri padri, attendo con ansia le iniziative». (e.f.)
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