Dario lascia Padova, al suo posto Tomasella

Sanità, l’ex dg di Treviso va a Trento. Promossa la «pupilla» di Benazzi, potrebbe sostituirla Zampieri
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA STAMPA AZIENDA OSPEDALIERA. AL TAVOLO: ( DA SIN) : PATRIZIA SIMONATO, LUCIANO FLOR, MARCATO, DARIO, BITONCI, BOLIS LUNGHI.
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA STAMPA AZIENDA OSPEDALIERA. AL TAVOLO: ( DA SIN) : PATRIZIA SIMONATO, LUCIANO FLOR, MARCATO, DARIO, BITONCI, BOLIS LUNGHI.

Claudio Dario lascia la direzione dell’Usl 16 di Padova, e l’incarico di commissario delle altre due Usl padovane (la 15 e la 17), unificate da gennaio sotto la sua guida.

Passa armi e bagagli a Trento: sarà “solo” direttore sanitario dell’Apss, ma potrà sviluppare progetti legati alla sanità hi-tech - di cui è stato pioniere indiscusso nei suoi 15 anni in Veneto, fra Treviso e Padova, marchiando un decennio della sanità trevigiana e la rivoluzione digitale - senza venire penalizzato in termini di retribuzione. Anzi, percepirà di più, e non poco: Trento è provincia autonoma, gode di risorse più ampie.

Un fulmine a ciel sereno. La notizia è arrivata ieri mattina con una nota del governatore Zaia, che porgeva a Dario «un sincero ringraziamento per gli anni spesi a favore della sanità veneta e della salute dei veneti», con l’augurio di «nuovi successi nell’incarico che va ad assumere».

Cos’è successo? I rapporti fra il governatore e Dario non sono mai stati idilliaci - per tacere del fatto che Dario non fosse nelle grazie (eufemismo) del dg della sanità veneta, Domenico Mantoan. Sbarcato a Padova, Dario si è subito trovato al centro della querelle legata al nuovo ospedale, stretto fra Zaia e Bitonci (e con il sindaco, assicura Radiolega, non sembravano sussistere tensioni. Il susseguirsi di visioni e idee differenti rispetto a quelle di Zaia e Mantoan (ultimo caso il futuro di Pediatria) hanno indotto Dario ad accettare l’incarico a Trento.

«Mi è stato proposto un progetto stimolante in un contesto come quello trentino che, grazie al coinvolgimento dell’Università e la presenza della Fondazione Bruno Kessler, sviluppa iniziative di integrazione tra tecnologie e approccio umanistico che ho sempre perseguito», ha dichiarato, «ho accettato con entusiasmo la proposta del direttore generale di Trento, Paolo Bordon e dell’amministrazione provinciale». Dario ha ringraziato «sindaci, territorio, collaboratori» e lo stesso Zaia «per aver acconsentito» al passaggio. E adesso? A Padova dovrebbe sostituirlo la trevigiana Annamaria Tomasella, di Vazzola, oggi direttrice amministrativa dell’Usl 9, pupilla di Benazzi, che l’aveva voluta con sè a Cittadella. Tomasella ha cominciato la sua carriera con Mantoan, nel Vicentino. «Ho le idee molto chiare», si limita a dire Zaia. Ma tutti gli indizi portano alla Tomasella, con una significativa promozione che sembra profilare un riconoscimento alla «scuola» di Benazzi. E a Treviso chi la sostituirà? Da Venezia rimbalza un primo nome, quello di Tullio Zampieri, dirigente all’Usl 15 di Cittadella sotto Benazzi.

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