Daniela, la gattara di Motta : «Servono aiuti e volontari»

MOTTA DI LIVENZA. Aumenta l’abbandono di animali: dalle volontarie un appello a cittadini e istituzioni. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica, è aumentato a dismisura il fenomeno dell’abb...

MOTTA DI LIVENZA. Aumenta l’abbandono di animali: dalle volontarie un appello a cittadini e istituzioni. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica, è aumentato a dismisura il fenomeno dell’abbandono degli animali, gatti in particolare, sia dei cuccioli, perché non voluti, sia degli adulti, perché non più in grado di mantenerli. «Le segnalazioni di gatti abbandonati sono tantissime, tali che non ce la faccio più a stargli dietro» spiega Daniela Pasian, gattara di Motta, «L’ultimo ritrovamento sono stati i piccoli fratellini Puma e Swami, chiusi in una busta di plastica con un peso di legno e gettati appena nati in un fosso proprio qui a Motta. Qualcuno li ha sentiti miagolare e mi ha chiamata appena in tempo: con il freddo o con le pioggie, sarebbero certamente morti. Ora sono sani e vispi e chiunque può contattarmi per adottarli, purchè sia residente a Motta e dintorni. Purtroppo molti invece che far sterilizzare la propria gatta, pensa di risolvere il problema abbandonando i cuccioli nei modi più terribili». I volontari sono pochi e si occupano a proprie spese di salvare i gatti abbandonati ai lati delle strade o nei bidoni dei rifiuti di cui ricevono segnalazione e di sette colonie feline censite, ovvero riconosciute e protette dalla legge italiana, nei soli territori di Motta e Meduna di Livenza.

«Le colonie si formano in angoli delle zone industriali e in case abbandonate» continua Daniela, «Si tratta di gatti selvatici o anche di gatti abbandonati perché cresciuti mentre le famiglie vogliono solo cuccioli per far giocare i bambini. Dar loro da mangiare e portarli a sterilizzare affinchè le colonie non aumentino di numero ha un costo elevato perciò chiedo ai sindaci dei Comuni di sostenere in qualche forma i costi per il cibo e le sterilizzazioni».

Commenta Nastassia, volontaria Enpa di Oderzo: «Le colonie feline sono censite e conosciute dai Comuni. Come per i canili, è previsto un contributo per il mantenimento dei cani da parte dei Comuni di proveniente, non vedo perché non si possa fare con i gatti. I Comuni sanno dove sono le colonie e la legge le protegge, ma il loro sostentamento è lasciato al buon cuore dei volontari». Che scarseggiano. «Abbiamo bisogno di volontari per il canile ed il gattile dell’Enpa» continua Nastassia, «ma anche di persone che si rendano disponibili a crescere i cuccioli abbandonati in un ambiente casalingo e protetto, per poi essere disponibili per le adozioni. Poi ricordo a tutti che la legge prevede che quando si trovi una bestiola ferita si debba chiamare al 118, specificando che si tratta di un animale ferito, in modo che intervenga l’ambulanza veterinaria».

Claudia Stefani

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