Dallo scarpone all'aereo, i brevetti dei figli d'arte

Ci sono voluti due figli d’arte, di 14 anni, per realizzare il sogno di intere generazioni di sciatori alle prime armi: lo scarpone senza ganci
Tommaso Serafin e Lorenzo Lucatelli con il loro aereo
Tommaso Serafin e Lorenzo Lucatelli con il loro aereo

TREVISO. Ci sono voluti due figli d’arte, di 14 anni, per realizzare il sogno di intere generazioni di sciatori alle prime armi: lo scarpone senza ganci. Tobias Benetton (figlio di Alessandro e di Deborah Compagnoni) e Nicolò De’ Longhi (figlio di Fabio), entrambi studenti del Liceo Internazionale al Collegio Pio X di Treviso, hanno immaginato e realizzato il progetto (già diventato brevetto) dello scarpone del futuro dopo aver frequentato il corso speciale sulla “Matematica creativa”. Ieri sera hanno avuto la soddisfazione di presentare la loro idea rivoluzionaria davanti alla platea di studenti e genitori del Collegio, durante la “Festa della matematica creativa” nell’auditorium dell’istituto. «Siamo entrambi sciatori, e per tutti allacciare lo scarpone, specie all’inizio, può essere un problema, è molto scomodo», ha raccontato Nicolò, mostrando i disegni della loro calzatura che si allaccia automaticamente al polpaccio attivando delle corde con il peso del corpo. Lo hanno chiamato Hypeboots: cosa significa? «Niente in particolare, suonava bene», perché sono inventori, sì, ma pur sempre ragazzini con la voglia di sorridere. Ieri sera all’auditorium del Pio X c’era anche la mamma di Tobias, Deborah Compagnoni, che lo scarpone inventato da suo figlio lo avrebbe particolarmente apprezzato ai tempi delle sue imprese sulla neve.

Deborah Compagnoni con il figlio Tobias Benetton e Nicolò De' Longhi
Deborah Compagnoni con il figlio Tobias Benetton e Nicolò De' Longhi


I due rampolli Benetton e De’ Longhi non sono stati gli unici allievi del Pio X a trasformare in oggetti avveniristici le nozioni imparate in classe. Ieri sera tanti occhi erano puntati, per esempio, sull’aereo di Tommaso Serafin e Lorenzo Lucatello, entrambi 15enni, che la magia della matematica insegnata dal professor Mazzonetto l’hanno trasformata in ali e fusoliera, lavorandoci a scuola, prima, e a casa, poi: «È difficile innovare in questo campo, ma ci siamo impegnati a fondo e un giorno forse avremo le competenze per realizzarlo sul serio, questo aereo» raccontano loro soddisfatti, stando attenti a proteggere il legno della loro macchina volante, battezzata “The ultimate flying machine”, dalla pioggia battente.

Le formule matematiche, sotto forma di equazioni e piccole operazioni, le ha invece messe direttamente sull’orologio di sua invenzione, al posto dei numeri del quadrante, Antonio Bacchin, 14 anni, partito da alcuni studi sulle ellissi per arrivare al classico orologio da polso. Perché mettere le formule al posto dei semplici numeri? «Perché così il cervello è sempre stimolato, anche quando compie un atto banale come controllare che ore sono», risponde lui. Ci si può rilassare verso le sette di mattina e di sera, quando la formula recita semplicemente 6+1, negli altri casi si va di radici quadrate, equazioni, e simboli matematici ostici per i non addetti ai lavori.

Di sport si è occupato anche Sebastiano Persico, quindicenne, inventore di Ens - Electronic Nervous System. «Ho pensato a tutti quegli atleti sfortunati che hanno subito infortuni e incidenti, e hanno rischiato di non poter più correre o praticare gli altri sport», racconta Sebastiano, «in pratica si tratta di una batteria che trasmette un impulso elettrico agli arti che non funzionano più come dovrebbero. La batteria andrebbe sistemata sulle spalle, dove il peso non sarebbe insopportabile, e avrebbe degli elettrodi che si collegano alle braccia e alle gambe, agevolandone la ripresa della mobilità». Molti altri loro compagni di scuola, soprattutto dei primi anni dello Scientifico, in queste settimane si sono trasformati in inventori: un altro studente ha progettato carrozzerie di vetture di Formula

Il gruppo di studenti inventori del Collegio Pio X
Il gruppo di studenti inventori del Collegio Pio X


Uno, altri un drone matematico o una bambolina cinese. Un (utile) gioco da affiancare alle lezioni in classe di tutti i giorni, ma anche qualcosa che potrebbe diventare terribilmente serio, visto che sullo scarpone senza ganci, per esempio, le aziende trevigiane dello Sport System hanno già gli occhi puntati.
 

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