Dall’hotel Terme a Caselbrando addio allo chef Antonio Palazzi

VITTORIO VENETO
Il lavoro è stato la sua vita. Un lavoro svolto con straordinaria passione e intensità e con una capacità che gli hanno permesso di raggiungere tante soddisfazioni. Antonio “Tonino” Palazzi se n’è andato ieri sera a 83 anni, vinto da un cuore e da un fisico affaticati da una vita che lo ha visto operativo praticamente sempre, dall’alba alla notte, tanto più nei giorni che per tutti gli altri sono di festa.
Severo nel pretendere, da sé e dai suoi collaboratori, il massimo della professionalità e del risultato, ha messo sempre tutto a disposizione dei propri clienti: la loro soddisfazione era la sua. Marchigiano di Fano, da ragazzino aveva già trovato una prima occupazione da lavabicchieri a Milano, poi a Bologna, quindi a Torino, da barman in un grande albergo. Dove ha trovato la giovane Adriana Zigoni, opitergina pure in Piemonte in cerca di lavoro, che è diventata poi sua moglie e sua prima collaboratrice per tutta la vita. Il caso ha voluto che proprio all’hotel dove lavorava Palazzi si fermasse – nelle sue visite periodiche alla sede della casa madre – la proprietaria della concessionaria Fiat vittoriese. Conosciuto questo giovane barman e apprezzatene le capacità, gli propose di prendere in gestione l’albergo che lei stava ultimando in centro a Vittorio Veneto, l’Hotel Terme. Palazzi accettò la sfida, cambiando vita e terra. E la stravinse.
Negli anni l’albergo vittoriese e il suo ristorante diventarono punto di riferimento per i turisti di passaggio verso le Dolomiti, per innumerevoli personalità del mondo politico, artistico, culturale che coglievano ogni occasione per fargli visita. Un’attenzione tutta particolare Palazzi ebbe per il mondo sportivo, ospitando squadre e ritiri anche di team della massima serie. Negli anni si è distinto nella ristorazione, nel suo locale, ma anche in lussuosi catering nelle occasioni più importanti, compresi – giusto per citarne uno – il ricevimento per la visita a Treviso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Grande la sua passione anche per il mondo dei cocktail e la sua associazione Aibes, di cui rivestì a lungo incarichi dirigenziali: vinse anche un concorso europeo con il “Riviera 72”.
Quando Massimo Colomban decise di lanciarsi nell’avventura di Castelbrando, gli chiese di affiancarlo nella grande scommessa di una struttura così. Vinsero assieme, anche se per Palazzi furono anni duri, continuando a gestire il “suo” Terme e seguendo nella fase di avvio “il Castello”, come lo ha sempre chiamato. Anni dopo, quando Palazzi decise di non continuare al Terme, Colomban lo richiamò per rilanciare la struttura turistica. Fu l’ultimo suo impegno, continuato con lo spirito del primo giorno fino ad un anno fa. Oltre alla signora Adriana, Tonino Palazzi lascia il figlio Pierpaolo, avvocato a Conegliano con la moglie Clementina e i figli Edoardo e Enrico, che sta muovendo i primi passi sulle orme del nonno, il fratello Gardo. —
Alessandro Toffoli
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