Dalle acque del Piave a Nervesa spunta un cadavere

NERVESA. Un cadavere nell’acqua. Potrebbe essersi risolto tragicamente il mistero della scomparsa di Mauro Tomietto. Ieri in tarda mattinata l’ex assessore di Montebelluna Italo Bacchiega ha ritrovato un cadavere immerso nelle acque del Piave nelle vicinanze della nuova centrale idroelettrica del consorzio di bonifica “Piave” a Nervesa. Lo stato del corpo, rimasto in acqua molti giorni, non ha permesso un’immediata identificazione, ma molto probabilmente è quello di Tomietto, l’imprenditore di Farra di Soligo misteriosamente scomparso il 27 novembre.
La scomparsa. Il giorno dopo la scomparsa la sua auto era stata ritrovata a poche centinaia di metri dalla zona in cui Bacchiega ha fatto la macabra scoperta. Le ricerche dell’imprenditore irreperibile sono andate avanti fino al 5 dicembre scorso, quando la prefettura ne ha deciso l’interruzione. Tomietto, 55 anni, laureato in economia e commercio e membro dell’albo dei revisori contabili, è stato assessore di Nervesa dal 1985 al 1995 e dirigente della Nervesa moda uomo. Tomietto era noto nel paese montelliano dove fungeva da commercialista. A conoscere lo scomparso c’è anche Bacchiega: è membro del “Gruppo naturalistico montelliano” che ha collaborato alle ricerche.
Il ritrovamento. «Verso le 11. 15 sono andato a camminare lungo la strada bianca che costeggia il Piave, e dopo la centrale e ho visto qualcosa di strano in acqua», spiega Bacchiega. L’ex assessore è quindi sceso lungo il leggero pendio per arrivare alla sponda del fiume e ha notato in acqua il morto con la testa capovolta. Bacchiega ha quindi allertato i carabinieri.
Sul posto sono giunti i militari della stazione di Nervesa a cui in seguito si sono uniti loro colleghi di Montebelluna. Sono poi arrivati i vigli del fuoco che hanno portato fuori dall’acqua il cadavere dopo essere entrati nel fiume con un gommone. Sul posto sono poi giunti il personale sanitario, il sindaco Fabio Vettori e il suo vice Andrea Ceotta oltre che gruppi di curiosi. La notizia ha fatto infatti in fretta il giro di Nervesa. L’affollarsi dei curiosi ha costretto i carabinieri a isolare l’area per evitare il disturbo del lavoro degli inquirenti e degli altri operatori. Per tale motivo la strada che porta al campo di volo della fondazione Jonathan Collection è stata chiusa fino alle 13.
L’identificazione. Il cadavere non è stato identificato immediatamente dai parenti di Tomietto che si sono recati nel luogo del ritrovamento, e quindi è stato portato in obitorio con un mezzo per l’emergenza mortuaria. Prossimamente verranno fatti esami per il suo riconoscimento – compreso quello del dna – e capire la causa della morte. Le prime risposte degli esami non dovrebbero però arrivare prima della giornata di oggi.
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