Dal mondo per celebrare la Congrega “Radici e fasioi”

SUSEGANA. Ci si può innamorare confezionando un piatto di “radici e fasioi”? Certo che sì. Provate a chiederlo a Claudio Coghetto. Fa parte della “Congrega dei radici e fasioi” di Susegana e la sua...
Allegranzi Susegana Riunione annuoale con sfilata delle confraternite
Allegranzi Susegana Riunione annuoale con sfilata delle confraternite
SUSEGANA. Ci si può innamorare confezionando un piatto di “radici e fasioi”? Certo che sì. Provate a chiederlo a Claudio Coghetto. Fa parte della “Congrega dei radici e fasioi” di Susegana e la sua testimonianza l’ha affidata al volume “Racconti a tavola”. La confraternita ha festeggiato ieri il 19esimo della fondazione e all’appuntamento sono arrivati i testimonial di altre congreghe, da tutto il mondo. Tale è il fascino di questo piatto così semplice, frugale, ma gustosissimo, che dall’Estonia una bella signora si è fatta ben 3 mila km in auto per esserci. «È afrodisiaco?», ha chiesto ad Antonio Roccon, il priore. «Dipende», ha risposto il mantellato, sorridendo. Sì, perché le delegazioni di una trentina di sodalizi si sono presentati tutti con mantelli delle più diverse fogge, alcuni pure con copricapi singolari, le donne con una fascia blu e la riproduzione dello stemma della congrega di appartenenza e del tricolore. «Lo ammetto, eravamo un po’ maschilisti, non volevamo le donne tra i piedi», ride Roccon, «ma poi abbiamo ceduto alle loro insistenze». A fare gli onori di casa, la sindaca Vincenza Scarpa (in chiesa il parroco don Tarcisio). Il corteo ha attraversato la piazza, preceduto dagli sbandieratori di Feltre. Nel salone municipale, i discorsi, con lettura del messaggio del governatore Zaia, che riconosce ai “radici e fasioi” una valenza culturale, di tradizione, oltre che un’eccellenza gastronomica. Nell’aula delle grandi e vivaci discussioni politiche, si è parlato di tutt’altro in questa circostanza: con la passerella delle confraternite del Gongorzola, del formaggio Piave, del Raboso, del Recioto e dell’Amarone, delle grappe, della soppressa veneta, della birra trappista, del pane. Da ogni parte dell’Italia e dall’estero, dal Portogallo a Macao, dalla Spagna al Belgio, dalla Francia all’Estonia. Severissimo il rito della filiazione. I nuovi adepti hanno dovuto inginocchiarsi davanti a Roccon. Il quale poi ordinava: «Alzati. Ora io e te siamo fratelli». L’atmosfera era quella di un’autentica famiglia. La sindaca Scarpa ha approfittato per lanciare un nuovo appello per il ponte sul Piave: «Speriamo che le ruspe si presentino entro questa settimana», sospirava l’ex sindaco Gianni Montesel, «l’Anas ci ha assicurato che vuol incominciare in fretta». «E in fretta finire», si augura Scarpa. Intanto dopo mercoledì sera ci sarà una nuova congrega da invitare a una prossima festa: quella del Musetto, che si costituirà ufficialmente a Riese.


Francesco Dal Mas


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