Dal casolare al villaggio 35 anni di “Solidarietà”

Dai ruderi del primo casolare, ricostruito mattone dopo mattone, a una realtà che coinvolge più di cinquanta operatori e settanta ospiti, articolata in tre comunità alloggio, tre centri di lavoro guidato, un’azienda agricola da tre ettari e mezzo, un ostello. Al centro il Villaggio Solidale, un’autentica cittadella sociale aperta a tutti. La cooperativa «Solidarietà», nata da un’intuizione di un gruppo di genitori guidati da Guido Gasparin, oggi festeggia trentacinque anni di attività. Un compleanno denso di appuntamenti: una tavola rotonda dal titolo «Terra madre», stasera al Teatro Eden con la partecipazione di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, una cerimonia ufficiale domani mattina alle 10 in via Fossaggera per premiare tutti coloro che hanno accompagnato la crescita di una realtà che appare oggi come uno dei pilastri delle politiche sociali del Comune e dell’Azienda socio sanitaria locale.
«I nostri principi sono gli stessi del 1982, quando alcune famiglie si sono ritrovate per creare una comunità sociale solidale e accogliente nei confronti di persone con disabilità e persone in difficoltà» raccontano oggi il presidente della cooperativa Luigi Zoccarato e il presidente dell’azienda agricola Topinambur Ezio Bisetto. «Volontariato puro, nessuna proprietà e spazi aperti a tutti» sono le regole. Per questo tutte le strutture realizzate dalla cooperativa sono costruite su terreni e proprietà comunali o dell’azienda sanitaria. «Tutto quello che abbiamo fatto resta di proprietà pubblica, noi lo gestiamo».
Molteplici le attività, cui si dedicano i 37 ospiti dei centri di lavoro guidato: lavori artigianali, pittura su stoffa, ceramica, taglio e cucito, assemblaggio, tipografia. Altre trenta persone, con diversi gradi di marginalità, frequentano invece le comunità alloggio gestite dalla cooperativa: la Casa del sole e la Insieme a noi, dove vivono praticamente in un ambiente familiare.
La piazza di tutta questa grande famiglia è il Villaggio Solidale, nato nel 2007, che si trova in via Fossaggera, dove ci sono spazi aperti a tutti, saloni polifunzionali, un ostello, una biblioteca per tutti. Accanto a questa l’azienda agricola, chiamata Topinambur ed estesa per tre ettari e mezzo, creata nel 2010, con il suo punto vendita a Monigo in via 33esimo Reggimento Artigliera. Sul Cansiglio la cooperativa gestisce Casa Cadolten, di proprietà regionale, che ospita attività estiv in un luogo di straordinaria bellezza.
A Monigo, insomma, c’è un paese della solidarietà, cresciuto a poco a poco nel corso di trentacinque anni ed oggi giunto a un compleanno speciale, non privo di ambizioni. «Essere arrivati sin qui è una cosa importante e già mantenere tutto questo e potenziarlo è un successo» spiegano Zoccarato e Bisetto, fedeli alla politica del passo per volta. «Siamo come una grande famiglia, dove tutte le porte sono aperte e cerchiamo di includere, sempre e comunque. In una società che corre, noi cerchiamo di non perdere nessuno per strada, di aiutare chi resta indietro. Questo è il nostro contributo». (d.f.)
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