Da operaia in mobilità a sarta in proprio
Alessandra Da Dalt, ex della Policarpo, rischiava la disoccupazione: «Ho scelto di buttarmi»

Alessandra Da Dalt si è reinventata sarta
VITTORIO VENETO.
Non sono soltanto le tute blu dell'Electrolux ad inventarsi come imprenditori, ma anche le ex operaie del lanificio Policarpo di Vittorio Veneto. Alessandra Da Dalt ha aperto una sartoria a Sant'Andrea, Roberta Buttazzi un negozio di articoli sportivi a Serravalle. E ci stanno pensando altri dei 55 lavoratori in mobilità da un mese.
Tanto più coraggiosi gli ex della Policarpo perché non sono stati graziati da incentivi importanti come quelli del «gigante del freddo» (37 mila euro nella fattispecie), ma le signore Da Dalt e Buttazzi hanno potuto contare soltanto sull'anticipazione dei due anni di mobilità (poco più di 15 mila euro). Alessandra Da Dalt, sposata e madre di due figli, ha aperto la Partita iva da un mese. «Ti punto io» è l'originale intestazione del negozio di sartoria aperto in via Sant'Andrea 37. Un'impresa artigianale che di fatto dà continuità a quella della mamma. «Sono soddisfattissima di essermi rimessa in gioco - ammette Alessandra - perché i clienti, ogni giorno più numerosi, arrivano in negozio tirando un sospiro di sollievo. E, in questo modo, io mi sento doppiamente utile». La neosarta stringe pantaloni e gonne, accorcia maglie, lavora sulle giacche e si avventura, con maestria, anche nel ricamo. «Di lavoro ce n'è parecchio, perché tante persone non hanno la disponibilità di acquistare abbigliamento sempre nuovo, per cui ricorrono anche ai rattoppi, o comunque ai recuperi». Alessandra, dopo la chiusura dello stabilimento, è finita in cassa integrazione: Si è guardata intorno, ma non ha trovato l'alternativa occupazionale che la soddisfacesse. E poi lei aveva sempre sognato di lavorare in autonomia. La cassa integrazione è continuata per due anni, tra l'altro attraversando vicissitudini diverse. All'inizio di luglio i lavoratori rimasti sono stati parcheggiati in mobilità. Ed Alessandra ha allora deciso di aprire la partita Iva. «Qualche timore resta. Comunque sono fiduciosa». E sulla fiducia punta anche Roberta Buzzatti, che nel centro storico di Serravalle conduce un negozio di articoli sportivi, specializzato per alcune funzioni. «La crisi disincentiva le famiglia ad investire nei consumi, però la risposta che ho ricevuto è soddisfacente», ammette la signora Roberta, dichiarandosi «soddisfatta» di essersi «messa in gioco». Come riferisce Andrea Misericordia, della Cisl, un terzo operaio dell'ex Policarpo ha tentato l'avventura imprenditoriale. «Adesso si tratta di trovare una prospettiva di lavoro per questi altri 55 lavoratori, donne in maggioranza, che fra due anni, conclusa la mobilità, si troveranno sulla strada, senza alternative - conclude Misericordia -. Qualche lavoro sul mercato c'è, ma a tempo determinato. Con tutti i rischi che la precarietà comporta. A questo punto meglio mettersi in proprio».
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