Da oggi park vietati: 10 giorni senza auto a Treviso

Partono i lavori per allestimenti, tribune e posa dei bagni pubblici. I divieti in vigore fino al 17 maggio. La protesta dei commercianti
mappa
mappa

TREVISO. Per permettere l’allestimento e lo smontaggio di tutto l’apparato della novantesima adunata nazionale degli alpini la città sarà off limits alle auto non solo nei quattro giorni in cui scatterà il piano straordinario della mobilità, che pedonalizzerà il centro storico e limiterà il traffico fuori mura solo a residenti e commercianti fino a domenica.

Via le auto per 10 giorni. Le ordinanze che da oggi e nei prossimi tre giorni faranno scattare il divieto di sosta nelle principali aree parcheggio della città infatti impongono il divieto per la bellezza di dieci giorni, fino al 17 maggio. Una bella grana, soprattutto per i pendolari e gli utenti di negozi e uffici cittadini, costretti a dare la caccia a un posto auto non potendo accedere alle classiche aree di sosta fuori mura come Pattinodromo, Foro Boario, Prato Fiera, ma anche ai grandi park come piazzale Burchiellati e piazza Vittoria. Tutte le ordinanza fin qui pubblicate resteranno in vigore fino a mercoledì 17, «salvo poter permettere l’accesso ad alcune aree parcheggio prima del termine se saranno concluse le operazioni di smantellamento e ripristino dei luoghi» fa sapere il Comune, che nelle ultime ore è già dovuto correre ai ripari per correggere l’ordinanza che vietava strade e piazze per la posa dei bagni chimici.

Il pasticcio dei divieti per i wc. L’ordinanza, pubblicata in aprile, faceva riferimento a intere strade e piazze, su cui avrebbe fatto scattare il divieto di sosta da dall’alba di lunedì prossimo. Ieri, dopo un sopralluogo fatto dalla polizia locale a cui ha partecipato anche il sindaco, e di quella che molti raccontano come una vera sfuriata del primo cittadino contro chi aveva firmato la precedente ordinanza, si è rivisto tutto il provvedimento limitando i divieti «solo ad aree in cui era prevista la posa dei bagni chimici» spiegano dal Comune, «eliminando dalla lista alcune strade visto che in determinate aree è stato possibile posizionare i bagni chimici in luoghi che non intralciano traffico o sosta». Altro che intere strade e piazze. Ma tra i divieti per dieci giorni, e il pasticcio dell’ordinanza sui bagni chimici, i commercianti hanno alzato le antenne.

La protesta del commercio. Non è un caso che il sindaco Manildo abbia corretto la rotta, in poche ore, e revisionato l’ordinanza, specie quella della posa dei bagni chimici. Perché quando commercianti e gli esercenti del centro l’hanno scoperta, grazie alle nostre anticipazioni, fra i negozi del centro è stato shock. Puro. «Allora ditelo, che volete che chiudiamo da lunedì a giovedì», era il commento più ricorrente. Persino i ristoratori e gli osti ancora sotto l’effetto Goldin, non volevano credere a una città senza sosta per quasi 10 giorni. «Impossibile, dai, è uno scherzo». Fra i primo a insorgere Guido Pomini, già presidente di Ascom: «Non ci volevo credere, leggevo l’elenco delle vie dove non si sarebbe potuto più parcheggiare da domenica e coprivo tutto il centro», era sbottato, «manco Treviso fosse un enorme gabinetto all’aperto. Ma come si solo potuto pensare di chiudere per giorni e giorni tutta una città? Pazzesco». Enrico De Wrachien, di «Rivivere Treviso», aveva premesso un «viva gli alpini sempre» (è penna nera, figurarsi), ma non aveva esitato a mettere sotto accusa una «mancata concertazione dell’amministrazione con le categorie, per imporre dall’alto una chiusura francamente prematura del centro, senza la voglia di mediare con chi in centro lavora». Toni Bottegal, animatore di Sos Treviso, si era invece rifugiato nella disperazione: «Non ho parole, sono rassegnato». Il caso, dentro le mura, era esploso e stava deflagrando. Poi, il sindaco in prima persona è intervenuto a sminare la grana, confrontando progetti, piani, intenzioni, e l’atto ufficiale degli uffici. Sconcerto (eufemismo) di sindaco e giunta, e correzione in corsa.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso