Da Follina all’alta moda i tessuti battono la crisi

FOLLINA. Seta e lana rimettono in moto l’economia della Vallata, e portano il nome di Follina nel mondo dell’abbigliamento di classe. I tessuti del Lanificio Paoletti sono stati i protagonisti delle recenti sfilate d’alta moda di inizio anno: a Londra, Milano e Parigi i grandi nomi (tra cui Moschino e Armani) hanno utilizzato le stoffe di Follina. Mentre buone notizie arrivano anche da Serica della Marca, tessitura storica di Follina, che in questo periodo lavora a turni di 24 ore su 24, segno di una netta ripresa del mercato e di una crisi che, nel settore, sembra ormai alle spalle dopo lo spauracchio della concorrenza orientale. Delle due “eccellenze” follinesi va fiero il sindaco Mario Collet: «Abbiamo sconfitto i cinesi con la qualità».
I tessuti da uomo Paoletti hanno fatto veramente il giro dell’Europa nelle ultime settimane, indossati dai modelli delle collezioni uomo per la stagione autunno-inverno 2015-2016. Gli abiti, i colori e le forme sono stati declinati dai vari stilisti, ma i tessuti, in moltissimi casi, erano quelli prodotti a Follina: «A Milano ha sfilato il designer emergente Christian Pellizzari», spiegano al Lanificio Paoletti, «un trevigiano che fin dalle prime sperimentazioni si è fornito di tessuti nel nostro lanificio e che lo scorso anno abbiamo visto con entusiasmo invitato da Giorgio Armani ad aprire la settimana della moda milanese». Paoletti ha fornito i tessuti anche a Moschino per un singolare motivo “boscaiolo”, sempre dedicato all’abbigliamento maschile, presentato alla settimana della moda londinese. E ancora: «I nostri shetland hanno assunto tinte pastello a Parigi per Walter Van Beirendonck», stilista belga, e poi sciarpe sempre per Moschino e Pellizzari. Insomma, a Follina si anticipano le mode dei mercati mondiali.
Anche i prodotti di Serica della Marca hanno partecipato ai maggiori eventi “fashion” degli ultimi mesi, presentandosi a Barcellona, Parigi e Milano. Assieme al Lanificio Paoletti, costituisce un binomio storico (le aziende sono nate rispettivamente nel 1870 e nel 1795) e vincente anche per l’occupazione. Oltre a connotare in modo ormai indelebile la storia di Follina, sui cui corsi d’acqua (il torrente Follina e il Soligo) si sono costruiti i primi stabilimenti della fiorente industria laniera. Il sindaco Collet è orgoglioso, ma quasi non stupito dei successi delle due aziende: «Da sempre, portano il nome di Follina in giro per il mondo. La qualità non si inventa. Abbiamo subìto un contraccolpo, ma la clientela è ritornata sui propri passi, scegliendo il vero made in Italy».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso