A Crocetta petizione con 240 firme per chiedere una classe in più alle medie

L’amministrazione comunale e i genitori hanno richiesto alla scuola Manzoni di accettare tutti gli studenti iscritti, dividendoli in tre sezioni invece che in due

La scuola Manzoni a Crocetta del Montello
La scuola Manzoni a Crocetta del Montello

Sono 240 le firme raccolte per attivare una terza classe di prima alla scuola secondaria di primo grado Manzoni di Crocetta del Montello per l’imminente anno scolastico. Tra i firmatari oltre all’amministrazione del Comune in provincia di Treviso, anche circa un centinaio di genitori.

La richiesta nasce a seguito della decisione della scuola di escludere quattro dei 54 alunni iscritti, in modo da formare solamente due sezioni. La decisione è stata definita da genitori e amministrazione «discutibile, arbitraria e lesiva del diritto allo studio». Secondo il Consiglio comunale la riduzione del numero di classi può incidere negativamente sull’organizzazione scolastica e sulla vitalità della comunità.

Classi meno numerose possono infatti rivelarsi migliori per il benessere degli alunni e l’inclusione degli studenti con certificazioni Dsa.

L’appello del sindaco Marianella Tormena non si è fatto attendere: «Chiediamo con forza che venga attivata una nuova terza classe prima. Non si tratta di una mera questione numerica, ma di una scelta che riguarda il futuro dei nostri ragazzi, la qualità dell’insegnamento e la tenuta stessa del nostro polo scolastico. Inoltre, la nostra comunità ha sempre creduto e investito nella scuola come luogo di crescita e coesione e, proprio per questo, riteniamo doveroso che venga garantita un’offerta formativa adeguata e rispettosa delle esigenze delle famiglie».

Un rischio, quello della riduzione delle sezioni già corso in passato: «Già lo scorso anno il rischio di vedere soppressa una delle tre classi prime della scuola secondaria è stato scongiurato all’ultimo, con un intervento diretto del Provveditorato». Quest’anno però il pericolo, secondo il sindaco è più grave. «Ad oggi, però, il nostro appello sembra essere caduto nel vuoto. Speriamo solo le cose cambino». 

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