Crisi di Permasteelisa la parola ai lavoratori

VITTORIO VENETO
I lavoratori della Permasteelisa sono in attesa delle assemblee sindacali del 3 febbraio per capire quali saranno gli incentivi per dimettersi dall’azienda e quali potrebbero essere gli accompagnamenti alla ricollocazione. I dirigenti della Fiom Cgil, Enrico Botter, e della Fim Cisl, Alessio Lovisotto, hanno chiarito che la decisione finale sulla proposta d’intesa con l’azienda, che prevede la riduzione degli esuberi da 150 a 134, toccherà ai lavoratori. In questa fase spiegano la necessità di evitare fraintendimenti rispetto ad un futuro che sarà complesso. Le dimissioni saranno volontarie ma, appunto, anche incentivate.
UN ANNO E MEZZO DI CIG
In attesa che maturino (134 i lavoratori coinvolti), Permasteelisa ricorrerà agli ammortizzatori sociali, per un periodo che probabilmente non sarà inferiore all’anno e mezzo. Di tempo, operai, impiegati e progettisti ne avranno per fare la scelta più responsabile. Intanto il Comune di Vittorio Veneto si adopererà, attraverso l’assessore al welfare Antonella Caldart per programmare corsi di formazione, insieme alla Regione, che abbiano come esito auspicabilmente la ricollocazione dei candidati presso altre aziende o la costituzione di una specie di service di professionisti a servizio delle industrie anzitutto del territorio. Ma c’è anche la speranza che fra un anno e mezzo, quando finirà la cassa integrazione, il gruppo Permasteelisa possa ver recuperato nuove commesse, oltre a quelle indispensabili per sostenere il piano industriale all’origine degli annunciati esuberi.
LA SPERANZA DI UNA RIPRESA
Il Covid ha sostanzialmente stoppato il mercato delle grandi costruzioni. Si sono fermati i cantieri che Permasteelisa aveva in agenda. La speranza a Vittorio Veneto è che possano riaffacciarsi, magari entro l’estate, i programmi sospesi in Europa e negli Stati Uniti. Gli ordini del tutto nuovi potrebbero palesarsi tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022. La prospettiva che i sindacati spiegheranno ai lavoratori, il 3 febbraio, non è quindi del tutto nera. Permasteelisa, con l’arrivo degli Americani di Atlas, è impegnata in una profonda razionalizzazione. Il piano industriale prevede La dismissione di quelle attività che negli ultimi anni non hanno garantito la redditività attesa: riguardano in particolare la costruzione degli interni dei grandi palazzi, mentre l’azienda, si sa, si è garantita la leadership mondiale nel rivestimento degli esterni. Sono, appunto, i progettisti e gli operai addetti a questo particolare settore che pagheranno ora il prezzo della crisi. Ma se ci sarà la ripresa, potrebbero verificarsi nuove opportunità. Al tavolo della trattativa con il sindacato, i dirigenti Permasteelisa hanno dichiarato tutta la loro disponibilità ad accogliere le disponibilità che potrebbero verificarsi. —
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