Crematorio, liste d’attesa di 10 giorni

Liste d’attesa lunghe dieci giorni per il forno crematorio di Santa Bona. Una straziante odissea a cui sempre più di frequente devono sottoporsi le famiglie che vengono da fuori città.
A denunciare il fenomeno sono le onoranze funebri di Treviso e hinterland che ora chiedono venga aumentata l’attività del forno crematorio trevigiano.
«I residenti del capoluogo hanno la precedenza e per loro l’attesa è di 2 o 3 giorni dopo il decesso del proprio caro», raccontano, «per chi invece non abita a Treviso si va da una settimana a dieci giorni». Spazio temporale in cui la salma è costretta a sostare in una qualche cella mortuaria in attesa che si liberi il turno.
E andare nelle vicine strutture di Spinea, Marghera e Mestre non serve: anche nel Veneziano i forni sono saturi. I perché di queste liste di attesa sono diversi. Da un lato c’è la scelta sempre più frequente delle famiglie di far cremare il proprio caro anziché tumularlo. Opzione dettata da ragioni culturali, ma anche da questioni economiche (la cremazione costa meno).
Nei grandi capoluoghi di provincia negli ultimi anni si calcola che circa la metà delle salme venga cremata. A Treviso l’anno scorso sono state poco più di un migliaio le cremazioni. Dall’altro quella di Santa Bona è l’unica struttura in funzione nella Marca. Anni fa anche Conegliano aveva pensato di dotarsi di un forno, ma del progetto non si è più parlato. Ma non c’è solo questo. Ad allungare la graduatoria ci sono anche le cremazioni delle salme tumulate la cui concessione trentennale degli spazi cimiteriali è scaduta (in mancanza di loculi, la liberazione di quelli “scaduti” diventa sempre più pressante).
Un problema, quello delle liste di attesa, ben presente anche all’amministrazione. È l’assessore alla polizia locale con delega in politiche cimiteriali Andrea De Checchi ad assicurare che il Comune ha intenzione di raddoppiare la capacità del forno di Santa Bona. «Una volontà politica che però deve fare i conti con il denaro a disposizione», dice l’assessore. Costruire una seconda “bocca” per il forno costa diverse centinaia di migliaia di euro e il patto di stabilità non consente molti margini di manovra per l’esborso di una cifra che potrebbe essere ripagata con i contributi che le famiglie versano alla Treviso Servizi per la cremazione: 421,47 euro per chi risiede a Treviso e 542,47 euro per chi viene da fuori.
In più manca poco meno di un anno alla fine del mandato della giunta e diventa sempre più difficile mettere in piedi opere di questa portata.
E dunque le liste d’attesa sono destinate ancora ad aumentare.
Laura Canzian
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