Costruzioni, fallita la Icm di Gorgo

I creditori bocciano il concordato, cassa integrazione per i 35 dipendenti
La sede della Battistella una delle società del gruppo
La sede della Battistella una delle società del gruppo
 E' fallimento per la Icm Costruzioni di Gorgo al Monticano. Bocciando il concordato preventivo messo in piedi lo scorso luglio, i creditori hanno demandato al tribunale di Treviso il compito di ripianare i debiti. Preso atto della decisione da parte delle ditte fornitrici, il curatore ha richiesto e ottenuto la cassa integrazione per i 35 dipendenti rimasti in quest'azienda, tra le più conosciute nel Trevigiano, che contava l'anno passato 77 dipendenti, quasi 100 nel 2008, un terzo impiegati e il resto operai. Il fatturato del 2009 era poco oltre i 10 milioni di euro, ridotto rispetto all'esercizio precedente di circa un terzo a causa della persistente crisi che ha investito il settore delle costruzioni, con una perdita per il 2009 di 461.000 euro. La struttura della ditta e i relativi costi fissi erano sovradimensionati rispetto al giro d'affari, portando a delle diseconomie che hanno decretato poi il fallimento dell'attività. Nel 2010 i lavori in capo all'azienda erano proseguiti al solo fine di portare a compimento le commesse in esecuzione, non senza però difficoltà per quanto riguarda l'approvvigionamento dei materiali a causa dei debiti con i fornitori. Da qui l'idea di provare la strada del concordato, presentato il 31 luglio 2010, facendo partire l'affitto del ramo d'azienda, sotto cui erano passati 6 dipendenti oltre ai mezzi e il magazzino residuo. Contemporaneamente era stato perfezionato un verbale d'accordo per i restanti dipendenti, collocati in cassa integrazione straordinaria. Trovare la quadra con i creditori e passare il vaglio del tribunale non è però gioco facile di questi tempi, soprattutto quando i debiti sono ingenti: oltre un milione di euro la cifra avanzata dai soli dipendenti per retribuzioni, tredicesime, ferie e permessi non goduti e il tfr. Altri 5 milioni quelli vantati dai fornitori, poco più di 800.000 euro quello con le banche.  A far parte del gruppo anche Battistella Group srl e Immobiliare Postumia srl, controllate dalla famiglia Battistella: i fratelli Virgilio, Egidio e Graziano avevano messo sul piatto anche terreni e fabbricati appartenenti all'immobiliare, oltre a un versamento di tasca propria. Un piano da 6,3 milioni di euro che non ha comunque trovato riscontro da parte dei soggetti che avanzavano i soldi. Ditte artigiane, società di costruzione, fornitori e banche, che hanno rimesso nelle mani del giudice l'apertura del nuovo rito fallimentare.

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