CONEGLIANO «Affittasi», «Vendesi», «Chiude». È diventata una triste distesa di cartelli come questi, Corte delle Rose. Dove c’erano le vetrine, soprattutto delle boutique, ora ci sono le insegne delle agenzie immobiliari davanti agli spazi vuoti dei negozi. Caro affitti, crollo dei consumi, microcriminalità: non è passato inosservato, il cambiamento della Corte, nata con l’intento di diventare il cuore commerciale della città. I coneglianesi ne hanno dibattuto a lungo sul web, dove in poche ore, nel giorno di Santo Stefano, si sono addensate decine di commenti sotto la foto scattata da un cittadino che ritraeva la distesa di negozi chiusi. Gli utenti del gruppo “Sei di Conegliano se…” si sono scatenati, postando tutto il malessere e la tristezza di chi non riconosce più la propria città.
«Il Natale in Corte delle Rose è un segno dei tempi» esordisce un cittadino, dando il “la” alla discussione. «Tutta la fila di negozi a sinistra uscendo verso Corso Mazzini è fatta di attività chiuse. Ripensiamoci, nel senso di ripensare a noi stessi per nuovi slanci. In fondo concordo con un rifiuto di soluzioni conservative e di ripiego. Non si risolve chiedendo sacrificio ad altri, si risolve con nuove diversissime politiche, e nuove idee» scrive Giorgio, mentre molti suoi concittadini puntano il dito contro il caro affitti: «Vi siete mai chiesti cosa domandano di affitto? C’è da spararsi», «Imporre di abbassare gli affitti sarebbe togliere un’altra libertà», «Se non li abbassi, però, non puoi lamentarti che i negozi restano chiusi», «I miei hanno tre appartamenti in affitto, l’anno scorso hanno incassato 15 mila euro e ne sono arrivati 19 mila di tasse da pagare. Quest’anno uno degli appartamenti è rimasto sfitto e man mano che scadranno i contratti verranno chiusi anche gli altri, è la triste realtà».
Qualcuno punta il dito contro il degrado sociale dell’area, ricordando che i condòmini avevano chiesto e ottenuto dal Comune l’installazione di un cancello per evitare l’ingresso di balordi. «Chi vuoi che vada ad aprire, o riaprire, un’attività là – scrive Marco – dopo una certa ora persino chi ha un negozio aperto ha paura di camminare nella Corte». Conegliano è cambiata, è più vuota e triste: «Mi sono trasferita da Conegliano 11 anni fa, sono tornata per passare le Feste con i miei. Stamattina ho fatto una passeggiata per il centro: che tristezza vedere cosi tanti negozi chiusi e Corte delle Rose deserta,con gli esercizi commerciali falliti», «La fame di costruire degli impresari e la facilità dell’amministrazione nel dare le concessioni hanno deturpato, per sempre, il volto della perla del Veneto» sostiene un cittadino, che cita ad esempio anche le Torri Verdi e Setteborghi.
Tra le tante risposte, una di un amministratore, il consigliere Pd Alessandro Bortoluzzi: «In Corte delle Rose il tempo delle boutique è finito. Gli spazi vanno ripensati. Va favorito l’insediarsi di piccoli ristorantini e bistrot. Il Comune può fare qualcosa in tal senso».