Coronavirus, da Treviso arriva la proposta anti psicosi:«Tutti a cena al Sushi Nagano»

PIEVE DI SOLIGO. L’allarme e la paura globale legata alla diffusione del coronavirus – benché il rischio di contagio in Italia e nel Trevigiano, almeno per ora, sia un’ipotesi alquanto remota – sta creando difficoltà e ripercussioni dirette sulle casse del Sushi Nagano di Pieve di Soligo.
Da quando lo spettro del letale virus di origine asiatica è entrato nelle cronache mondiali, molti episodi di discriminazione verso tutto ciò che è orientale sono stati registrati in tutto lo Stivale. A Pieve di Soligo a pagarne le conseguenze, al momento, sono i titolari del Sushi Nagano dove, tutto a un tratto e in concomitanza con le notizie del virus, la clientela ha iniziato a scarseggiare.
Dalla pagina social “Sei di Pieve di Soligo se...” Daniela Bolzan ha lanciato un’iniziativa spontanea per andare incontro ai gestori del ristorante giapponese a conduzione cinese, ovvero l’intenzione di organizzare una cena o un pranzo rivolto a tutti gli amanti della cucina orientale, nel locale di via Marconi, proprio per sensibilizzare la popolazione contro lo spauracchio mediatico.

«Ho parlato con i titolari, ed effettivamente mi hanno confermato che le cose, da quando non si fa altro che parlare del rischio pandemia, non vanno bene», spiega Bolzan, che si fa portavoce della campagna di solidarietà.
«I gestori sono persone assai gentili che fanno parte della nostra comunità ormai da tempo. Le difficoltà sono reali, basti pensare che ad esempio sabato sera, in orario di cena, il locale era assolutamente vuoto, nonostante la qualità dei loro piatti sia riconosciuta dai più. Per questo motivo», continua Daniela, «ho pensato di organizzare in questo delicato momento dei gruppi di persone che si rechino al Nagano in segno di solidarietà. Il problema coronavirus non va sottovalutato, ma nemmeno combattuto con una vera psicosi che leda o discrimini chi è integrato e lavora duramente».
Commossa una delle titolari del locale, Fiona, che ieri sera – a locale semivuoto – commentava: «Fa piacere questa sensibilità, la gente del posto dimostra di esserci vicina. Grazie, li aspetto».
L’idea proposta su Facebook da Daniela, è stata molto apprezzata e molti hanno chiesto quando si terrà la cena per aderirvi, o chi ha annunciato che, a prescindere, ha continuato e continuerà a frequentare il sushi bar pievigino. «Le risposte all’appello sono state tante», conclude Daniela. «Sicuramente ci andremo una sera della prossima settimana: un semplice modo di unire l’utile al dilettevole e dimostrare che non c’è nulla da temere, portando la nostra solidarietà diretta ai proprietari del ristorante».
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