Coronavirus a Treviso, Coin si prepara con ingressi prenotati per evitare assembramenti

TREVISO. Dopo la profumeria al piano terra, il mega store “Coin” in Corso del Popolo si sta organizzando per l’apertura totale anche degli altri sei reparti, inclusi abbigliamento, accessori e “casa”, come anticipa Giorgio Rossi, trevigiano, presidente di Coin Spa.
Considerato il pressing del governatore del Veneto per aprire il più presto possibile, avete sentore di una data?
«Noi prevediamo il 18 maggio come da decreto, però se ci fosse un’anticipazione di qualche giorno non ci faremo trovare impreparati. Abbiamo istituito un’unità di crisi all’interno di Coin già dal 23 febbraio, con medici ed esperti che collaborano nell’approntare strategie orientate alla sicurezza e alla formazione del personale in questo nuovo contesto».
Che cosa accadrà all’apertura?
«Gli ingressi saranno contingentati, come già ora con la profumeria, mantenendo il rapporto di un cliente ogni 20 metri quadrati, ci sarà la sanificazione degli ambienti più volte al giorno a seconda della capienza dei locali, che saranno sotto osservazione continua. Per evitare code si potrà prenotare l’ingresso con una applicazione sia da smartphone che da pc o tablet».
Sarà possibile provarsi i vestiti?
«Certamente, è prevista la sanificazione con vaporizzazione a secco di tutti i capi che vengono indossati, e ci sarà un incremento di personale di supporto nell’area dei camerini, sia per l’assistenza al cliente sia per monitorare che non si creino assembramenti nell’attesa che le cabine si liberino».
Se il 18 aprissero anche i bar, come organizzerete il vostro?
«L’area ristoro da noi è gestita da Camelia Bakery e puntiamo a valorizzare soluzioni in esterno sfruttando il portico. Vorrei fare un appello alla città perché vengano sviluppate aree esterne per la ristorazione, creerebbero vitalità e permetterebbero alle persone di godere appieno della bellezza di Treviso».
Com’è andata invece l’apertura anticipata del reparto “Beauty”?
«La profumeria è aperta dal 28 aprile nei giorni feriali dalle 10.30 alle 18.30. Registriamo un afflusso tra le 100 e le 150 persone in media al giorno, principalmente al mattino. Sono meno rispetto al periodo prima del lockdown, ma l’importo medio dello scontrino a cliente è quasi raddoppiato, quindi le persone comprano di più. Questo significa che non c’è stata una corsa all’acquisto on line ma molti hanno atteso la riapertura del negozio».
Secondo lei perché?
«A Treviso la clientela è affezionata, le commesse sono un punto di riferimento, nel grande negozio abbiamo voluto creare l’atmosfera della bottega sotto casa. Inoltre abbiamo puntato molto sull’accoglienza, chi arriva trova mascherine, guanti e gel a disposizione, l’ingresso con il conta persone, 9 è il numero massimo di clienti all'interno, e un addetto pronto a fornire ogni informazione».
Cosa hanno acquistato le trevigiane?
«In prevalenza trattamenti per il corpo e il viso, ma stanno aumentando anche le vendite dei prodotti relativi al make up, un po’ perché in questo momento si comincia ad uscire di casa, ma anche perché le donne che lavorano in smartworking hanno molte videocall e l’occasione quindi di usare il rossetto e l’ombretto, le trevigiane ci tengono ad avere un aspetto piacevole in ogni circostanza». —
Elena Grassi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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