Cordata trevigiana-veronese per il polo Amazon di Roncade

Suolo trevigiano, a Roncade per la precisione, profitti veronesi, almeno per il 50%. L’operazione Amazon all’uscita dal casello di Meolo, nel punto di convergenza tra l’autostrada A4 e la Treviso-Mare, è caratterizzata dalla nuova alleanza strategica tra il gruppo Mosole e la rampante famiglia veronese Beozzo. È all’interno della società proponente che si registra l’inedito sodalizio tra questi due big che operano a diversi livelli (e in diversi territori) nella filiera del calcestruzzo. A presentare l’istanza preliminare per la realizzazione del nuovo hub logistico di Amazon nella provincia di Treviso è stata infatti una società di recente costituzione: la Faresì.srl. Il presidente del consiglio di amministrazione è Renis Mosole, la cui famiglia è storicamente proprietaria dei terreni oggetto delle nuove mire del colosso dell’e-commerce. La Faresì srl è stata costituita nel giugno dell’anno scorso. La composizione della società vede una suddivisione delle quote in forma perfettamente paritaria tra due ulteriori srl, lungo l’inedito asse Treviso-Verona. Il 50% del capitale sociale fa riferimento alla Immobiliare R.B., l’altra metà alla 18 Investimenti. La prima, attiva dal 2003, è riconducibile al ramo veronese: i soci sono Fabio Beozzo e Simone Beozzo, che è a sua volta legale rappresentante della Beozzo Costruzioni di Villa Bartolomea in provincia di Verona. La seconda, la 18 Investimenti, ha come amministratore unico Renis Mosole, figlio di Remo, uno dei fondatori dell’impero del calcestruzzo trevigiano con sede ufficiale a Saletto di Breda.
Quella in cui convergono gli interessi di Mosole e Beozzo è una società nuova di zecca. Nel caso dell’azienda veronese, però, non sono certo una novità i contatti con il gotha della logistica e nemmeno con l’altra società che figura nell’operazione come soggetto attuatore: la Techbau. Tra le referenze di queste due aziende, caratterizzate entrambe da una significativa crescita economica negli ultimi anni, c’è infatti la realizzazione del polo Amazon di Vercelli, e molti altri interventi simili in giro per il nord Italia, per conto di Michelin, per fare un altro nome.
I numeri dell’intervento proposto nel territorio del comune di Roncade, vicino al confine con quello di Meolo, prevedono la realizzazione di un magazzino coperto su una superficie di 59 mila metri quadrati, altezza attorno ai 20 metri, con occupazione complessiva di un’area di 180 mila metri quadrati.
La notizia dell’arrivo di Amazon a Roncade ha fatto irruzione nel dibattito politico a partire dalla scorsa settimana, aprendo molti punti interrogativi. «Le vere sfide» commenta Roberto Silvestri capogruppo della lista di opposizione “Facciamo Strada” (area Lega) «non sono legate ai numeri da capogiro presentati, ma alle ricadute positive o meno che faremo atterrare per la nostra città di Roncade. Non solo oneri di urbanizzazione ed eventuali tasse di cui beneficerà il Comune, ma anche le opere complementari necessarie per rafforzare le nostre infrastrutture viarie. Non possiamo, però, barattare dei posti di lavoro sulla carta, come accaduto in molte campagne elettorali per il Centro Commerciale (ex progetto Outlet di ormai 15 anni), con invece un sicuro aumento del traffico sulle nostre strade. Dobbiamo salvaguardare lavoro e territorio. Questo sarà probabilmente l’inizio di un nuovo futuro» commenta Silvestri a nome del suo gruppo «ma sarà veramente quello che getterà le basi per le nuove generazioni o una condanna?». —
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