Corà: «Ministero informato, ora si attivino tutte le istituzioni»

Il ministero dell’Istruzione è già stato informato del caso e già lo scorso anno aveva preso i primi provvedimenti. Lo afferma il dirigente dell’ufficio scolastico di Treviso, Giorgio Corà, che dichiara che il ministero è intervenuto già lo scorso anno per risolvere questa “incresciosa” situazione, integrando dall’inizio dell’anno scolastico l’organico di sostegno con risorse aggiuntive. E che in questo momento, ha aggiunto, è opportuno che si attivino tutte le istituzioni preposte affinchè sia garantito il diritto allo studio di ogni singolo allievo.
«L’ufficio scolastico è in continuo contatto con la dirigente dell’Istituto comprensivo “Serena”, ufficialmente preposta alla problematica», ha spiegato l’ufficio del dirigente scolastico territoriale, «si sta operando in tutti i modi possibili, mantenendo i contatti sia con la mamma e il papà del bambino iperattivo sia con gli altri genitori. Sta intervenendo tutto il sistema di supporto sociale perché la situazione si ricomponga serenamente».
Sul caso che sta agitando l’istituto Giovanni XXIII deve intervenire anche la preside Michela Busatto: «Purtroppo io non ho la bacchetta magica per risolvere questi difficili problemi, posso solo affermare che stiamo continuando a lavorare su vari fronti. Ieri mattina ho avuto svariati contatti con altre istituzioni, in particolare con l’Usl e con l’Ufficio scolastico territoriale, a questo punto è necessario istituire strette collaborazioni non solo di tipo didattico, collaborazioni dove il ruolo della famiglia è fondamentale. Mi auguro vivamente che si superi questo difficile momento, per i bambini della classe e per il bambino iperattivo». Fatto sta che siamo ormai già a metà anno scolastico e le tempistiche per risolvere queste delicate dinamiche non saranno brevi.
Esiste però un protocollo, sempre previo consenso dei genitori, dove il consultorio dell’Usl 9 offre in casi come questo, un servizio di consulenza in stretta sinergia con scuola e famiglia. «Bisogna rimettere al centro sempre i bisogni del bambino in difficoltà, con la collaborazione della famiglia e di tutta la scuola affinchè non ci sia emarginazione e rifiuto», afferma Francesca Mazzoleni psicologa dei servizi sociali.
Rispetto agli anni precedenti la provincia di Treviso conta 884 alunni in più e 18 certificazioni in meno, questo perché, come spiega il responsabile dell’Ufficio interventi educativi dell’Ufficio scolastico territoriale Sandro Silvestri, si tende a diminuire le certificazioni.(m.u.)
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