Controllo di vicinato ci sono i primi gruppi Parte San Giovanni

Motta, si muove la frazione e via XXV Aprile e Risorgimento L’ordine: «Non intervenite di persona, chiamate la polizia»

MOTTA DI LIVENZA. La frazione di San Giovanni, via XXV Aprile e via Risorgimento di Motta di Livenza pronte per il “Controllo del vicinato”. A distanza di quasi due mesi dall’incontro informativo del progetto con un’ottantina di persone presenti, iniziano a formarsi i primi gruppi. «In accordo con Walter Codognotto, vice presidente regionale dell’associazione “Controllo del vicinato”, abbiamo deciso di darci due mesi di tempo per la raccolta delle adesioni, in collaborazione con la polizia locale - ha spiegato il sindaco Paolo Speranzon - il progetto ha tempi tecnici: dalla raccolta di adesioni alla valutazione e creazione dei gruppi alla scelta del referente e la zonizzazione del territorio. Al momento siamo ancora alla raccolta delle adesioni. Puntiamo molto sul senso civico dei cittadini e alla loro partecipazione, senza questi due elementi il progetto non si potrebbe realizzare. Abbiamo bisogno di persone motivate e di individuare i responsabili di area».

Il controllo del vicinato nasce negli Stati Uniti negli anni 60/70 con l’obiettivo di supportare le forze dell’ordine e coinvolgere i cittadini delle aree residenziali per una maggiore sicurezza. In Italia sono circa 350 i comuni aderenti, soprattutto al nord, per un totale di circa 45 mila famiglie di cui ottomila in Veneto. Al momento si stanno creando dei gruppi nella frazione di San Giovanni, in via XXV Aprile e via Risorgimento nel capoluogo. In queste zone erano già nati alcuni gruppi spontanei dopo il primo incontro del progetto nel 2016, che si era concluso con un nulla di fatto. Ha concluso Speranzon: «A fine mese, con in mano tutte le adesioni, inizieremo il lavoro di zonizzazione del territorio comunale, in modo che ogni gruppo abbia la sua zona residenziale di controllo. Faremo un nuovo incontro per dare maggiori delucidazioni ai partecipanti e per coordinare i gruppi. È di vitale importanza individuare il referente di ogni via o quartiere, sarà lui ad avere il contatto diretto con le forze dell’ordine e la polizia locale».

L’attività di controllo è in sostanza una mera osservazione da parte degli abitanti nella propria zona di residenza, con la possibilità di comunicare le informazioni di interesse alle forze di polizia. «Dev’essere ben chiaro che il cittadino non si sostituisce al carabiniere o al vigile locale, ma tiene un occhio in più aperto nella zona in cui vive. Non vi si chiede assolutamente di mettere in pericolo la vostra incolumità», ha ricordato più volte Codognotto.

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