«Contro la crisi? Sexy shop a domicilio»

Vibratori, falli, tute in latex, frustini e creme coadiuvanti. Ma prima Windows, Ios, Adobe, Autocad, 3d studio max. Sono le due vite di Nicola Schievene. La seconda, ma precedente in ordine di tempo, fatta di debiti, bollette da pagare e un cordone ombelicale che per necessità non si staccava dai genitori. La seconda iniziata solo a gennaio scorso, fatta di lavoro, guadagni, e indipendenza. Il mercato dell’eros, per lui e per molti operatori del settore, ha rappresentato l’antidoto alla crisi. La sua azienda, la Sexyshopping Us di Villorba, in nove mesi ha dato lavoro a 64 persone. Con un fatturato in continua crescita, che nel 2013 si prevede toccherà il milione di euro. L’idea è stata attinta dagli Stati Uniti, dove aziende come quella di Schievene ce ne sono a centinaia. Ma nella cattolica Italia ancora latitano, al contrario che nel resto d’Europa. Non si tratta di un semplice sexy shop. Ma di vendita a domicilio. «Funziona principalmente con il passa parola. Gli agenti creano un rete di contatti, tra amici e conoscenze, che chiedono di acquistare degli oggetti erotici», spiega Schievene, «Non andiamo casa per casa a suonare il campanello. Ma la cosa funziona col passaparola». L’azienda garantisce il 30 per cento di provvigione ad ogni agente; oltre al 5 delle vendite realizzate dai nuovi agenti portati a lavorare per la sexyshopping. Il fatturato di ogni rappresentante è molto diverso, «si va da chi vende pochi oggetti agli amici, per guadagnare 100 euro e chi invece, lavora con i locali notturni e fa anche 4 mila euro al mese», prosegue Schievene. «I clienti sono molti vari, non c’è un identikit preciso. Molti sono ragazzi che devono fare delle feste e addii a celibato. I prodotti che hanno maggiore successo sono gli indumenti». L’idea di aprire un sexy shop a domicilio gli è venuta ad un fiera di Milano lo scorso anno. «Avevo debiti e dovevo farmi aiutare dai miei genitori. Ho preso un amico e ho detto: andiamo in fiera a Milano e ripartiamo da zero. Lì, ho conosciuto una persona che mi ha proposto di acquistare dei distributori automatici di prodotti da sexy shop. Ma mi sarebbe servito un investimento di 180 mila euro. Troppi soldi, ma abbiamo capito che in quel settore si sarebbe potuto guadagnare. Ho trovato un fornitore, ho comprato 4 oggetti e sono riuscito a rivenderli a tre volte tanto. Con due amici Flavio e Lorenzo allora abbiamo deciso di provarci seriamente. E abbiamo fondato questa srl». Un bel salto per Nicola Schievene. Diplomato all’alberghiero, con una specializzazione in informatica, per alcuni anni rappresentante di prodotti informatici, sempre con il sistema del network marketing, a 32 anni si è lanciato nelle nuova avventura. Il mercato dell’hard non sembra conoscere contrazione. In Italia vale 993 milioni di euro, e cresce ogni anno. La sexyshopping us punta in pochi mesi ad arrivare a oltre 100 agenti, sparsi in tutti’Italia, dopo aver già raggiunto Friuli, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia. Dal microchip al vibratore, come salvarsi dalla crisi… (f.c.)
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