Contro i tumori al seno a Monastier il nuovo servizio diagnostico “tre in uno”

MONASTIER. Strumenti all’avanguardia, ambienti rinnovati e confortevoli, formula diagnostica “tre in uno” per combattere tempestivamente il cancro al seno: ieri è stato inaugurato ufficialmente alla Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier il nuovo servizio di “senologia”. Il taglio del nastro, alla presenza del sindaco Paola Moro, dell’amministratore delegato Gabriele Geretto, del presidente Massimo Calvani e del primario Francesco di Toma, è stato l’occasione per approfondire, alla vigilia dell’8 marzo, festa della donna, i temi della cura e della prevenzione di una malattia tra le più diffuse nel genere femminile.
La prevenzione. Con un investimento di 1,5 milioni di euro (1,25 milioni per le nuove attrezzature elettromedicali di ultima generazione, ulteriori 250mila euro per le opere murarie studiate per garantire comfort, relax e funzionalità) la casa di cura “Giovanni XXIII” si pone tra le eccellenze in ambito nazionale ed è stata recentemente accolta dal Cnr di Pisa nell’ambito dello Studio Pink, promosso in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, con l’obiettivo di monitorare incidenza ed efficacia diagnostica in questo campo. Il referente del progetto, il dottor Bernardino Spaliviero, spiega così l’importanza di un’efficace prevenzione: «Il tumore al seno colpisce in Italia una donna su otto, in Veneto una su sette.

Tra le patologie oncologiche è la prima causa di mortalità, in tutte le fasce di età. Agire tempestivamente con metodi efficaci, riconoscere da subito la malattia e dare a tutte le donne le stesse possibilità di diagnosi precoce è il nostro obiettivo».
L’emergenza. «Negli ultimi anni» spiega il dottor Francesco Di Toma «l’incidenza del tumore alla mammella è aumentata moltissimo anche nella fascia di età tra i 25 e i 45 anni». La medicina risponde a questa “emergenza” con strumenti sempre più sofisticati. In particolare, nella struttura privata di Monastier, è stato attivato un servizio “all inclusive”, che può combinare diversi metodi di indagine minimizzando al massimo l’impatto psicologico della visita e il dolore della paziente.
La nuova strumentazione comprende due mammografi 3d con tomosintesi dotati di un piano ergonomico per compressione meno dolorosa del seno (uno è nuovo, l’altro è stato aggiornato) e due stazioni di refertazioni con monitor ad altissima risoluzione: «Qui» spiega il primario «è possibile far convergere diverse tecniche di indagine, la tomosintesi e l’ecografia a 24 mhz».
Se il primo livello diagnostico lo richiede, sempre nella stessa “sessione” è possibile accedere direttamente a quello successivo, senza necessità di ulteriori impegnative e appuntamenti. In tal caso si effettua la risonanza magnetica mammaria ed eventualmente esami bioptici, sia con la tradizionale ecografia, sia con il nuovo tavolo “stereotassico” (l’unico in tutta la regione), che consente di effettuare il prelievo “invisibile” e indolore in posizione prona. Per i risultati di tali analisi sono poi necessari 15 giorni di attesa. Il costo di questo “check up” è di 140 euro.

Le visite della sanità pubblica (ticket 46 euro) di solito si fermano al primo livello e prevedeno l’uso di una sola tecnologia: la prescrizione dell’esame clinico strumentale completo (abbinamento di mammografia ed ecografia mammaria) non è più contemplato.
La breast unit. Nella struttura di Monastier, considerando anche l’elevata velocità di crescita di questo tipo di tumori, è stata creata una vera e propria “Breast Unit”. «Tra i principali fattori di rischio» spiega il dottor Di Toma «di questa malattia, come dimostrato da evidenze scientifiche, ci sono lo stress e il vissuto di una donna: subire violenza, lutti gravi, divorzi burrascosi, affrontare prolungati problemi di lavoro spesso creano le condizioni fisiologiche, a livello ormonale, che favoriscono la formazione di calcificazioni e carcinomi».
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