Consorzio prosecco, Franco Adami lascia

A giorni il successore: spunta il nome di Elvira Bortolomiol
Franco Adami
Franco Adami
 Giochi aperti per la successione di Franco Adami alla presidenza del consorzio di tutela del prosecco Conegliano e Valdobbiadene Docg.  Dopo dodici anni di presenza all'interno dell'ente - uno dei fiori all'occhiello del panorama italiano con 166 case spumantistiche aderenti, 15 comuni compresi nella denominazione e oltre 400 milioni di prodotto venduto - Adami è decaduto dalla carica lo scorso maggio, lasciando spazio ad una rosa di nuove candidature sulle quali deciderà venerdì prossimo il neoeletto consiglio di amministrazione del consorzio.  Una piccola rivoluzione per sancire il nuovo assetto strategico di uno dei distretti produttivi a maggior valore aggiunto del territorio, l'unico ad essere cresciuto a doppia cifra anche nel biennio di crisi.  La partita vede in pole position nomi «nobili» legati al prosecco come Carpené Malvolti, entrato in cda con il direttore generale Antonio Motteran, e Bortolomiol, che ha visto la riconferma della figlia Elvira, giovane quota rosa già vicepresidente nella passata assemblea e attorno alla quale più di qualcuno associa la carica di presidente.  Ma a spingere ci sono anche Pierluigi Bolla della Valdo e uno dei rami dei Collalto, nomi forti come forte dovrà essere la triade - un presidente e due vice - da posizionare alla testa del consorzio, lanciato verso un futuro colmo di sfide per certi versi capitali: la conquista di nuovi mercati, l'aumento del differenziale di prezzo tra Doc e Docg, l'accoglimento delle istanze della base produttiva spesso in tensione con le grandi case spumantistiche, tenendo poi alla larga le mire della politica, sempre presente sullo sfondo. «Credo che serva in questo momento un presidente dalle caratteristiche precise: dovrà essere forte, plurilingue, di spessore e deciso a proseguire la strada dello sviluppo interno ed estero - commenta da vicino Gianpietro Comolli del consorzio Altamarca - ma non credo che decisioni definitive siano ancora state prese». Le bocche sono infatti cucite, segno di quanto alta sia l'attenzione su questa partita. Il consorzio ha deciso inoltre di tacere i nomi dei dodici neo consiglieri del cda per parlare a una voce sola una volta scelte le più alte cariche.  «Abbiamo fatto molto in questi anni ma c'è ancora tanto lavoro da fare davanti - spiega il presidente uscente Franco Adami -. Il mio consiglio è di continuare su tre linee: gestire proficuamente il rapporto con i cugini degli altri consorzi prosecco e il territorio, portare avanti la candidatura delle colline del prosecco patrimonio dell'umanità all'Unesco e vedersi riconoscere la riserva internazionale, unico scudo per arrivare alla protezione della denominazione anche fuori dall'Europa. Si tratta di iniziative avviate ma che richiedono molti sforzi» (e.l.t.)

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