Consigliere comunale senza gas e corrente fa causa per il rimborso

Costretto per tre settimane a cucinare in giardino con un fornello da campeggio ed a bussare ai parenti per fare una doccia. Una situazione tanto più difficile da gestire se in casa c’è una bimba di cinque anni. Ora Robert De Pieri, 48 anni, consigliere comunale a Casier, presenta il conto per i disservizi ad Enel Energia. Lo fa attraverso il suo avvocato Francesco Bonifacio che ha inoltrato alla società per la fornitura di energia elettrica e gas una richiesta danni di cinquemila euro più le spese legali sostenute.
La vicenda affonda le sue radici nel 2008, quando Robert De Pieri, che vive a Casier con la famiglia, decide di cambiare gestore del servizio di gas - in virtù anche della liberalizzazione del mercato - con l’obiettivo di risparmiare. Abbandona AscoTrade ed approda ad Enel Energia. Dopo quasi un anno in cui non gli vengono recapitate a casa le bollette del gas, il consigliere segnala il problema ad Enel Energia. «Un ritardo ingiustificato – fa sapere l’avvocato Bonifacio – che ha poi determinato una serie di disguidi non indifferenti al mio assistito». A metà agosto 2010, finalmente arrivano le fatturazioni precedenti, con la possibilità di rateizzare. Cosa che però non avviene fino a marzo di quest’anno. Il 13 aprile, poi, i primi veri disagi: alla famiglia De Pieri vengono improvvisamente posti i sigilli sul contatore e di conseguenza viene tolta l’erogazione del gas da parte dell’operatore locale AscoTrade, che lavora per conto di Enel Energia.
«La sospensione è del tutto immotivata – continua il legale – è arrivata nonostante decine di telefonate di chiarimento fatte direttamente dal cliente al numero verde a pagamento di Enel Energia». Per evitare ulteriori disagi, il consigliere comunale decide di pagare l’intero ammontare delle bollette per un totale di 1.901,19 euro. Dopo cinque giorni, il gas torna. Chi lo riattiva, non si sa. Il 7 luglio il colpo di scena. L’operatore di AscoTrade viene a riattivare il contatore di De Pieri – come se, da aprile a luglio, l’utenza fosse stata “fantasma”, e invece il gas c’era - ma trova i sigilli tolti da ignoti. E quindi asporta il contatore. Risultato: il gas viene tagliato. «Siamo stati costretti a farci da mangiare con il fornello all’aperto ed a lavarci in casa di parenti. Il tutto con una bambina in casa» denuncia De Pieri. Dopo quasi due settimane senza gas in casa e di telefonate roventi ai call center di Enel Energia, il consigliere ottiene dal gestore l’avvio della pratica per la sostituzione del contatore manomesso. Tutto risolto? No: De Pieri ha dovuto pagare anticipatamente 336 euro quale spesa per l’intervento di ricollocazione del contatore. AscoTrade, per conto di Enel Energia, ha riattivato l’erogazione il 28 luglio. Una vicenda costata soldi, rabbia, disagi. Non solo. «Nella risposta sollecitata dall’Autorità per l'Energia dopo il mio esposto, Enel Energia, a parte scuse generiche sui ritardi delle fatturazioni, afferma che, chiesto l’appuntamento per il riallaccio dopo il 13 aprile, né io né un mio incaricato ci siamo fatti trovare. Ma è falso» denuncia De Pieri. Ed è per questo che il consigliere si è rivolto, oltre che all’Adico, l’associazione difesa consumatori, anche all’avvocato.
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