Confagricoltura: no al progetto Barcon

Sì al nuovo macello di valenza europea, ma senza consumare nuovo territorio. E’ natta la posizione di Confagricoltura Treviso, che da tempo si è fatta promotrice di una campagna di sensibilizzazione sulla necessità di preservare al massimo l’integrità del suolo agricolo trevigiano dall’aggressione dell’urbanizzazione, dei centri commerciali e industriali e delle nuove strutture viarie. L’associazione agricola, guidata da GianGiacomo Gallarati Scotti Bonaldi e diretta da Giampaolo Casarin, ricorda che nella nostra provincia, nel solo periodo 2000-2010, è stata sacrificata sull’altare della cementificazione, una superficie agricola di circa 11.000 ettari. «Un territorio pari all’intera estensione dei comuni di Treviso e Castelfranco».
Confagricoltura ritiene che per i futuri insediamenti urbani, commerciali e industriali e per le nuove strutture viarie si debbano utilizzare, in via prioritaria, rispettivamente le aree edificabili dimesse e i tracciati viabili esistenti. Confagricoltura boccia inoltre il P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale): «non rappresenta affatto un valido strumento per la pianificazione territoriale», tant’è che, insieme ad altre associazioni agricole, è pendente un ricordo al Tar. Sul progetto Barcon, Confagricoltura considera positivamente la creazione di un macello con tecnologie di ultima generazione. Ma auspica «che quest’opera, che riteniamo di importanza strategica per il comparto allevatoriale dell’area, possa trovare una diversa localizzazione, tale da non sottrarre ulteriori superfici alle coltivazioni».
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