Conegliano: Pietrangelo vince la battaglia con il Fisco

Conegliano. Il commercialista Pietrangelo doveva quasi 20 milioni all’agenzia delle entrate ma la commissione tributaria gli dà ragione

CONEGLIANO. Accusato di una maxi evasione da quasi 20 milioni di euro, il commercialista di Conegliano Mario Pietrangelo, 81 anni, ha vinto la sua battaglia contro l’Agenzia delle Entrate, un calvario durato anni. In secondo grado la commissione tributaria regionale ha ribaltato la sentenza della commissione provinciale e stabilito che non deve nulla al fisco per gli anni 2010 e 2011.

«L’assoluta irragionevolezza dei risultati ottenuti in tema di quantificazione dei redditi, delle imposte e delle conseguenti sanzioni – scrive la commissione tributaria del Veneto nelle motivazioni della sentenza-, come diretta conseguenza del metodo induttivo applicato in conformità delle indicazioni operative, appare fondata». La direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate aveva contestato al commercialista guadagni milionari tra il 2010 e il 2011: un reddito di 11.682.657 euro e Iva per 3.805.748 nel 2010, un reddito di 3.056.793 ed Iva per 1.238.682 euro nel 2011. In totale, anche per annualità precedenti, Equitalia gli aveva inviato un conto da 57 milioni di euro. In primo grado la sezione tributaria di Treviso, seppur dando atto delle perplessità dell’ammontare di quei redditi, aveva confermato l’evasione contestata al commercialista, perché lo stesso non avrebbe dato riscontri oggettivi.

A differenza di quanto avviene nei procedimenti penali, in quelli tributari è il contribuente a dover dimostrare la sua non colpevolezza. La pronuncia di primo grado era arrivata a luglio dello scorso anno. Pietrangelo, ex maresciallo della finanza (la pensione da finanziere adesso è l’unico suo reddito) a cui non manca certo lo spirito combattivo, non si è arreso. Ha presentato appello e trovato una serie di ulteriori documenti, in cui ha riassunto delle operazioni finanziarie, oltre a quelle di cui aveva già dato atto. Inoltre ha dovuto portare un atto notarile di una cessione di titoli azionari e una denuncia penale che aveva presentato nei confronti di suoi ex soci, in cui venivano prospettati una serie di reati commessi ai suoi danni. Sullo sfondo c’è anche un dramma personale.

Dopo la morte della moglie, il commercialista era caduto in un periodo difficile, che l’aveva portato anche ad una ludopatia, come accertato da un medico. Nelle scorse settimane sono state rese note le motivazioni della sentenza della commissione tributaria regionale. Il commercialista Pietrangelo preferisce non rilasciare dichiarazioni sulla pronuncia, ma la sua soddisfazione è evidente. Lui aveva dichiarato sempre dichiarato i suoi redditi, attorno ai 300 mila euro annui, ben sopra la media nazionale dei commercialisti. Ha aperto un suo spazio su internet “Pietrangelo blog”, per le riflessioni sul fisco in Italia. Contro l’Agenzia delle entrate ha presentato una denuncia e chiederà il risarcimento dei danni subiti.


 

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