Conegliano. Omicidio di Irina, l'ex fidanzato condannato a 30 anni

CONEGLIANO. Trent'anni di reclusione. Il tribunale di Treviso ha condannato Mihael Savciuc, ritenuto colpevole dell'omicidio dell'ex fidanzata, Irina Bakal. Oggi, venerdì 10 novembre, la sentenza del processo, celebrato con rito abbreviato. La giovane è stata strangolata e colpita con una pietra. Con lei è morto anche il bimbo che aveva in grembo, figlio dell'assassino.
L'omicidio è avvenuto il 19 marzo. A ritrovare il corpo erano stati gli uomini della polizia indirizzati sul posto da Mihail Savciuc, anche lui di origini moldave. La ragazza era morta da alcuni giorni. Tutto sarebbe nato da una lite. Un faccia a faccio presto degenerato in una violentissima aggressione conclusasi con un colpo alla testa e il soffocamento.
Così sarebbe morta Irina Bakal, la ventenne ritrovata cadavere tra la boscaglia in località Manzana, nel Coneglianese. La storia sentimentale tra i due era finita da tempo e il ragazzo aveva ora un'altra fidanzata.
La vittima negli ultimi tempi aveva ripreso il contatto con l'ex fidanzato annunciandogli che era incinta da alcuni mesi e che il figlio era suo. Per chiarire questo aspetto i due giovani si erano incontrati la sera di domenica scorsa, 19 marzo.
Da allora la ragazza non ha più dato notizia di sé, allarmando i genitori che hanno chiamato le forze dell'ordine. Gli investigatori hanno concentrato l'attenzione sul giovane indagato, l'ultimo a vedere la 21enne, il quale messo alle strette ha confessato.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso