Conegliano, inaugurato il nuovo convitto per sessanta studenti dell’istituto agrario Cerletti

I lavori, da 400mila euro, sono consistiti nel rifacimento del tetto e dell’ultimo piano. L’intervento pone fine al “trasloco forzato” di metà degli studenti. La preside Morgan: «Un sogno realizzato» 

Salima Barzanti
Il taglio del nastro del nuovo convitto del Cerletti di Conegliano
Il taglio del nastro del nuovo convitto del Cerletti di Conegliano

CONEGLIANO. Inaugurato oggi, 20 novembre, il nuovo convitto della scuola enologica Cerletti. Un intervento da 400mila euro, dei quali 200mila anticipati dalla Fondazione per l’Insegnamento Enologico e Agrario presieduta da Floriano Zambon. I lavori hanno riguardato il tetto e l’ultimo piano del convitto, rimessi a nuovo.

Il tour nelle camere del convitto
Il tour nelle camere del convitto

Un caso unico nel suo genere: per la prima volta, in accordo con la Provincia, è stato lo stesso “Cerletti” a bandire direttamente la gara e a gestire l’appalto in tutte le sue fasi. I lavori, eseguiti in tempi record dall’impresa Garbujo di Sernaglia, su progetto dell’ingegner Fiorenzo Carniel e dell’architetto Susanna Maset, sono iniziati a giugno 2021 e si sono conclusi in tempo per l’inizio dell’anno scolastico, l’11 settembre. Prezioso il contributo di consulenza dato dall’architetto Lucio Bottan. Importante il recupero del sottotetto con travi in legno che ricorda anche la storicità dell’istituto. Da record anche la tempistica di esecuzione delle opere, con la ditta al lavoro anche nella settimana di Ferragosto.

Una delle camere all'ultimo piano del convitto
Una delle camere all'ultimo piano del convitto

Un investimento sul futuro per la più antica scuola italiana di enologia. Fu nel lontano 1883 che venne posata la prima pietra del convitto (con interramento anche di una bottiglia) con la conclusione dei lavori nel novembre dello stesso anno. Ora l’intervento sul convitto, diretto da Canio Massimiliano Potenza, che ospita una sessantina di studenti che arrivano da fuori provincia e da fuori Regione, oltre ai semiconvittori che usufruiscono dei servizi “giornalieri” ma la sera rientrano nelle loro abitazioni. «La sistemazione del convitto - ha raccontato la dirigente dell’Istituto, Mariagrazia Morgan – era da tempo un “sogno nel cassetto” che abbiamo dovuto sacrificare per dare precedenza ad altre emergenze. Poi è arrivato il Covid che ci ha indotto a rompere gli indugi e fare uno sforzo per garantire più spazio vitale ai nostri convittori».

Tante le autorità che hanno voluto essere presenti ieri mattina, tra questi diversi ex allievi come l consigliere regionale Roberto Bet e il presidente di Banca Prealpi SanBiagio, Carlo Antiga. Proprio la preside ha voluto ricordare un altro ex allievo, Michele De Vecchi, il 25enne scomparso nei giorni scorsi, colpito da arresto cardiaco mentre si allenava tra i sentieri di Collalto. —

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