Conegliano, il conte Caballini promotore della candidatura del caffè espresso a patrimonio Unesco

L’amministratore della Dersut guida il Consorzio di tutela del Caffè espresso tradizionale italiano e ieri ha presentato il dossier di candidatura al Mipaaf. Sabato evento in città 

Diego Bortolotto
Il conte Giorgio Caballini di Sassoferrato
Il conte Giorgio Caballini di Sassoferrato

CONEGLIANO. Il caffè espresso patrimonio immateriale dell'Umanità. Sono giorni decisivi per la candidatura Unesco e anche Conegliano è protagonista di un progetto che vede unite varie realtà italiane. La città può vantare la presidenza del “Consorzio di tutela del Caffè espresso italiano tradizionale”, con Giorgio Caballini di Sassoferrato, amministratore di Dersut Caffè. Il consorzio nacque proprio con l'obiettivo di raggiungere l'importante riconoscimento.

Mercoledì nella sede del Ministero delle Politiche agricole a Roma è stato presentato il dossier per la candidatura Unesco. «In questo particolare momento in cui abbiamo bisogno di ritrovare la socialità e la convivialità - ha affermato il presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato - confidiamo che questo progetto che sta procedendo da svariati anni speriamo possa arrivare all'aspirato risultato e che la Commissione nazionale italiana dell'Unesco lo possa passare a Parigi». Lunedì il dossier sarà esaminato dalla Commissione, che dovrà stabilire l'invio del fascicolo per ottenere l'iscrizione nel sito Unesco entro la fine 2022. Un passaggio formale quanto decisivo, per raggiungere un traguardo atteso da otto anni.

Tra gli altri alla presentazione, oltre al Ministero dell'agricoltura Stefano Patuanelli, ha partecipato il sottosegretario all'agricoltura, Gian Marco Centinaio, che a Conegliano è legato anche per motivi affettivi. Lo scorso anno è convolato a nozze con una coneglianese e spesso visita la Città del Cima. «Il caffè per noi non è solo un prodotto, è qualcosa che unisce una grande famiglia che è l'Italia – ha detto Centinaio -. Questa candidatura è un risultato importante perché si è riusciti a fare una sintesi, lasciando forse per strada un pezzo delle peculiarità di ciascuno, ma per unire il paese». 

Sabato si celebra la “Giornata nazionale dei rito del caffè espresso” che, unirà varie città, da Venezia a Napoli, da Trieste a Palermo, Milano e altre. Parteciperà anche Conegliano, con un evento nella sede del Museo del caffè Dersut. Saranno raccolte le firme per la “Carta dei valori” e la candidatura Unesco, dalle 10 alle 16 nello stabilimento di via Vecellio. «Ci saranno visite guidate gratuite alla scoperta dell’intera filiera dell’espresso, “dalla pianta alla tazzina”, per un “viaggio nella storia del caffè” - spiegano da Dersut -. La visita sarà accompagnata dalla degustazione e dalla presentazione del video della candidatura Unesco del caffè espresso italiano. Ai partecipanti verrà riservato, fino ad esaurimento, un piccolo omaggio». Il progetto prese avvio nel 2014, con la creazione del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, sorto grazie alla volontà di 15 imprese del settore sparse nel territorio nazionale e dal Gruppo Italiano Torrefattori Caffè. Un ente che è sempre stato presieduto da Giorgio Caballini di Sassoferrato e a Conegliano e nella Marca Trevigiana ha visto il suo cuore pulsante. Dopo il riconoscimento delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene, l'auspicio è che anche il caffè espresso diventi patrimonio dell'Umanità. Dall'aperitivo con un Prosecco Docg alla tazzina di caffè, il cerchio enogastronomico sarebbe chiuso.

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